Sider Alloys: accordo su energia, ripartenza vicina

Sardegna
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Il Mise sancisce patto sul prezzo

Si è sciolto un nodo fondamentale per la ripartenza dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme, in Sardegna, ora di proprietà della multinazionale dell'alluminio Sider Alloys. Si tratta della questione legata al costo dell'energia. "Oggi al Mise abbiamo consegnato una lettera a Sider Alloys che ha la valenza di sancire che, ad oggi, abbiamo validato e confermato le condizioni legate al prezzo dell'energia che consentono all'azienda la ripartenza della produzione", ha dichiarato infatti la sottosegretaria del ministero dello Sviluppo economico Alessandra Todde. Sarebbe pronto, dunque, un accordo che porta il costo intorno ai 28-29 euro, rispetto ai valori di mercato pari a 53-54 euro. Era la condizione posta da Sider Alloys al momento di rilevare lo stabilimento per realizzare il piano di investimenti da 140 milioni di euro.

MANNINA, POSITIVO PASSAGGIO AL MISE - "Il passo compiuto ieri al Mise è positivo". Lo dichiara all'ANSA il ceo di Sider Alloys Giuseppe Mannina riferendosi alla lettera consegnata all'azienda dalla sottosegretaria del ministero dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, in cui si certifica il dimezzamento del prezzo dell'energia per l'ex Alcoa di Portovesme: 28-29 euro Mw contro i valori di mercato di 53-54 euro. Un passaggio fondamentale che consente allo stabilimento del Sulcis di ripartire con la produzione. La lettera, ricorda il ceo, "è una risposta a una mia del 7 agosto e contiene concetti che parzialmente condividiamo e di cui abbiamo preso atto". "Ieri - precisa Mannina - non c'era alcun documento da firmare e nessuno di Sider Alloys ha fatto alcuna dichiarazione ufficiale". 
   

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