Latte: prestiti per superare caparre

Sardegna
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Falchi, verso intesa con Banco di Sardegna

Si va verso il superamento del sistema delle caparre nel mondo dell'allevamento ovicaprino in Sardegna. I pastori senza bandiere e il Banco di Sardegna dal luglio scorso stanno lavorando a un accordo per un prestito ai singoli allevatori che potranno così avere liquidità per sostenere le prime spese di produzione (mangimi, terreno, ecc.) senza doversi rivolgere al mondo della trasformazione come accaduto sinora. E' quanto emerge dal tavolo nazionale sul latte a Roma convocato dalla ministra Teresa Bellanova.

"Questo permetterebbe ai pastori di avere i soldi a luglio, almeno il 30%, in base allo storico del latte conferito negli anni precedenti, e di doverlo restituire a interessi bassi e con una istruttoria semplificata da febbraio a giugno, e potrà essere rinnovato ogni anno - spiega all'ANSA Gianuario Falchi, uno degli allevatori al tavolo delle trattative - questo garantirà liquidità alle aziende. Sulla base di questa piattaforma anche il Ministero si è detto disponibile a utilizzare i 5 milioni della moratoria sui mutui per ammortizzare i costi per questo progetto". Altra novità potrà riguardare coloro che sono rimasti fuori dalle graduatorie sul primo insediamento, "attraverso lo strumento di un prestito di conduzione per otto anni".

Alla ministra i pastori hanno anche ribadito la necessità di concludere il tavolo "che si deve fare a Sassari con garante la prefetta e che non deve essere confuso con il tavolo nazionale". Non solo. "Serve un prezzo del latte minimo garantito per uscire dall'emergenza perenne - aggiunge Falchi - e abbiamo detto che i 14 mln per l'acquisto di Pecorino Romano (sul quale si basa il prezzo del prodotto, ndr) da destinare agli indigenti non devono cambiare destinazione d'uso: siamo coerenti con quello che abbiamo chiesto".

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