Violenza donne, Carta Etica contro discriminazioni

Sardegna
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Pula sottoscrive. Ideata da Arcangeli presto anche a Cagliari

Un impegno in cinque punti per rispettare le identità di genere. In occasione della Giornata contro la violenza sulle donne la Carta Etica contro ogni discriminazione sessuale è stata sottoscritta dal Comune di Pula, primo in Sardegna, e sarà al centro di un convegno il 27 novembre a  casa Frau sul tema "La violenza sulle donne, la violenza delle parole". Interverranno la sindaca Carla Medau, Susi Ronchi, coordinatrice di Giulia Sardegna, e il linguista Massimo Arcangeli, ideatore della Carta. Il documento è stato presentata anche a Cagliari, nello spazio Search. Da mesi Arcangeli sta promuovendo una campagna in giro per l'Italia per chiedere alle amministrazioni comunali di sottoscrivere la Carta: lo hanno già fattoo Napoli, Ricadi, San Severo e ora Pula.

"La Carta etica si rivolge a tutti ma principalmente alle amministrazioni, editori, politici, formatori. Tantissimi cittadini hanno risposto alla nostra sollecitazione. Puntiamo a far sì che la Carta Etica possa diventare uno strumento reale, funzionale, una base di partenza, per cominciare a parlare di rispetto per le persone al di là della loro identità di genere", spiega all'ANSA Massimo Arcangeli. "Il Comune di Pula, da sempre attento alle tematiche di genere, non poteva che sottoscrivere uno strumento prezioso e più che mai necessario - commenta la sindaca - valori universali che devono appartenere al patrimonio etico e civile di ciascuno di noi".

Quello di Cagliari è il secondo degli incontri promossi da Giulia giornaliste Sardegna all'interno del programma Feminas del Comune di Cagliari, in occasione del 25 novembre. Un lavoro di squadra con altre associazioni, che hanno scelto di sostenere la Carta Etica contro ogni discriminazione sessuale: Omofobi del mio Stivale, Domino Onlus (Centro studi, ricerca e intervento su violenza e disagio relazionale), associazione culturale Jaresa. "E' la condivisione di uno strumento prezioso e necessario", ha sottolineato Marzia Cilloccu (Jaresa).

Il documento vuole essere uno strumento operativo per rispondere alla discriminazione legata all'identità sessuale, un fenomeno preoccupante a livello nazionale e che ha visto nel foggiano, a Ricadi nel 2017, un episodio grave che ha dato via alla mobilitazione di "Omofobi del mio stivale". La grave discriminazione di due ragazzi gay che si videro rifiutare l'alloggio prenotato in un b&b fu denunciato dal linguista Massimo Arcangeli. La Carta etica si rivolge "ai Comuni, agli addetti ai lavori nel campo del turismo e degli esercizi pubblici e a tutte le coscienze disposte a sottoscriverla per dire no a ogni forma di discriminazione di genere e su base sessuale". I suoi 5 punti impegnano al rispetto di tutte le differenze di genere; alla tutela della dignità delle persone qualunque sia il loro orientamento sessuale e la loro identità di genere; al favorire il dialogo in materia di discriminazione sessuale e di genere e a promuovere la Carta e applicarne i contenuti in tutti i luoghi pubblici e privati.

 

FEMMICIDICIO, IL DRAMMA DEGLI ORFANI. LA LEGGE FINALMENTE DECOLLA

di Maria Grazia Marilotti

E' il volto invisibile della violenza di genere: il dramma dei figli delle vittime di Femminicidio, tutelati da una legge inapplicata per la mancanza dei decreti attuativi. La buona notizia é di queste ore: il ministero dell'economia ha sbloccato i 12 milioni del fondo per gli orfani che finanzieranno borse di studio, spese mediche, formazione e inserimento al lavoro. Tira un sospiro di sollievo Anna Maria Busia, avvocata ed ex consigliera regionale. E' suo il testo della bozza sulla proposta di legge, primi firmatari i sardi Roberto Capelli e Luciano Uras, approvata a dicembre del 2017 e entrata in vigore a gennaio del 2018.
 "Finalmente qualcosa si è sbloccato e proprio a ridosso della data significativa del 25 novembre - commenta in un colloquio con l'ANSA Anna Maria Busia - con quei 12 milioni ora disponibili certo non si può compensare quel carico di dolore.  Ma ci sono vite da ricostruire, dolori e traumi da rielaborare. E serve un sostegno. Perché un giorno 'da grandi', verranno a sapere cosa è successo e cosa c'è all'origine della loro sofferenza. Verità dure che sono state nascoste per protezione".

Salutata come norma di grande civiltà, la legge pone l'Italia all'avanguardia a livello Europeo. "Dopo di noi solo la Spagna l'ha varata, ma aveva bisogno di strumenti e fondi. Ora qualcosa si è mosso", spiega l'avvocata con radici mamoiadine. Pasionaria sul fronte delle discriminazioni di genere. Barbaricina, come un'altra donna, Graziella, sorella di Dina Dore, la donna di Gavoi uccisa il 26 marzo 2008 nel garage di casa e il cui caso è tornato alla ribalta in questi giorni. La madre e le due sorelle di Francesco Rocca, il dentista condannato all'ergastolo in via definitiva come mandante dell'omicidio della moglie, hanno presentato due cause civili.

Due iniziative che puntano a spogliare l'uomo di tutti i beni dei quali è intestatario. Il risarcimento garantito da una legge agli orfani minorenni di femminicidio non potrà essere assicurato alla figlia, oggi 12enne, nel frattempo affidata alla sorella della vittima, Graziella Dore, che ha deciso di dare battaglia, per difendere i diritti della nipote. "Capita ogni volta. E ogni volta mi assale l'indignazione - asserisce l'avvocata Busia - con i figli delle vittime privati di tutto.

Tutto affidato all'infinito amore delle famiglie a cui vengono dati in affido". Questa mattina Anna Maria Busia ne parlerà nell'aula Magna del Siotto a Cagliari. Racconterà la storia di Vanessa Mele e la vicenda di Dina Dore. Due storie che si intrecciano. Perché l'ingiustizia che ha subito Vanessa ha dato origine alla legge di tutela dei figli delle vittime di violenza e quindi anche alla norma che impedisce a chi uccide il proprio congiunto di beneficiare della pensione di reversibilità del coniuge. "Ma la tutela non è completa - ammette - Anna Maria Busia- perché il futuro delle vittime di questo fenomeno tristemente in crescita, non deve essere più minacciato e il diritto sacrosanto di costruirsi un avvenire va difeso con determinazione".
   

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