Pm chiede fallimento Aias Sardegna

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Denaro dovuto per circa 10mln, si ipotizza stato di insolvenza

E' stata presentata dal sostituto procuratore del Tribunale di Cagliari, Daniele Caria, l'istanza di fallimento dell'Aias, l'Associazione assistenza spastici della Sardegna. Il provvedimento arriva dopo l'apertura di un fascicolo, al momento senza ipotesi di reato, per effetto degli atti trasmessi alla Procura del Tribunale del Lavoro, dove pendono numerose controversie tra l'Aias e i suoi dipendenti. I debiti segnalati ammonterebbero a circa 10 milioni di euro, di qui lo stato di insolvenza ipotizzato dal pubblico ministero che ha così formalizzato l'istanza al Tribunale fallimentare.

La richiesta non ha nulla a che vedere con i due fascicoli già aperti sull'Aias, legati entrambi al contrasto con la Regione per i servizi socio-sanitari rimborsati dall'associazione. Su questi, il pubblico ministero Andrea Vacca, che si avvale del supporto della Guardia di Finanza, sta indagando per peculato e inadempimento in pubbliche forniture. La seconda inchiesta, invece, è stata aperta a seguito del debito della Regione con l'Aias.

Entrambi i fascicoli sono ancora in fase istruttoria: adesso è arrivato il terzo relativo alle numerose istanze dei dipendenti che rivendicano stipendi arretrati, e per questo si sono rivolti al Tribunale del Lavoro. Da qui le carte sono state trasmesse al Pm Caria, che ipotizzando lo stato di insolvenza dell'associazione ne ha chiesto il fallimento.

"CHIARIREMO IN OGNI SEDE". "L'Aias è certa di poter chiarire in ogni sede la piena legittimità del suo operato e di dimostrare che sussistono le condizioni per la continuità aziendale che da vent'anni è stata svolta con piena soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti e senza contestazioni". Così l'Associazione italiana assistenza spastici (Aias Sardegna) commenta, in una nota, l'istanza di fallimento per insolvenza avanzata dal sostituto procuratore della Repubblica di Cagliari, Daniele Caria, dopo gli atti trasmessi dalla Sezione lavoro del Tribunale emersi a seguito di contenziosi con i dipendenti.

"Nella giornata di ieri - prosegue l'Aias - è stata diffusa invece la notizia che la Commissione regionale ha concluso la prima fase dei propri lavori riconoscendo un credito residuo limitato per gli ultimi cinque anni, ma anche un ingente credito relativo al periodo 1998/2013, per il quale si è riservata ulteriori accertamenti, e ha ipotizzato una transazione con riconoscimento all'Aias di parte delle somme dovute, tal che è infondata la notizia diffusa da alcuni organi di stampa che parlano di 'tanti debiti e pochi crediti'".

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