Insieme per salvare il porto canale

Sardegna
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Cagliari, corsa contro il tempo per evitare il collasso

di Stefano Ambu

Porto canale di Cagliari da rilanciare per salvare posti di lavoro ed economia della Sardegna. Subito, perché il principale terminalista dei container dovrebbe cessare ufficialmente l'attività entro il 31 agosto. Ma c'è anche la spada di Damocle della procedura di decadenza che dovrà essere votata dal comitato di gestione del porto forse prima della pausa estiva. Di fronte alla crisi e alla procedura di licenziamento per i 210 dipendenti della Cict (ma il discorso può essere esteso ad altri addetti), sindacati e parlamentari sardi si sono ritrovati nella sede regionale della Uil per cercare di trovare una soluzione. Si è partiti dall'incontro di questa mattina tra sindacati e azienda.

"Un esito - ha sintetizzato William Zonca della Uil - né positivo, né negativo: l'azienda ha detto di essere aperta al dialogo per trovare un percorso alternativo". Ma è una corsa contro il tempo: il primo obiettivo è quello di aprire subito un tavolo ministeriale. "Ma deve essere un incontro - ha detto Zonca - con la partecipazione di tutti". Presente anche la segretaria regionale Uil, Francesca Ticca. Salvatore Sasso Deidda, parlamentare FdI, ha annunciato che il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu sta scrivendo al premier Giuseppe Conte per chiedere di sbloccare tutti i vincoli burocratici che ostacolano il rilancio del porto canale. Romina Mura (Pd) ha chiesto di costruire "un momento di discussione parlamentare". Emilio Floris di Forza Italia, d'accordo sul tavolo.

"Cerchiamo di prolungare il più possibile la presenza dell'azienda - ha detto - per provare a costruire delle soluzioni. Ma tutto questo va fatto subito". Pino Cabras (M5s) ha suggerito l'opportunità di "intercettare la proiezione della Cina nello scenario del mediterraneo, considerando gli interventi a Genova, Trieste e in Africa". Cabras ha parlato di un'altra possibilità: la "ricostruzione dell'azienda a partire dai lavoratori specializzati". Andrea Frailis del Pd è stato molto realista: "Il terminalista vuole fare utili, il porto di Cagliari deve essere allettante". La neo senatrice Lina Lunesu (Lega-Psd'Az) ha sollecitato l'importanza di "rimanere uniti per un discorso che non riguarda solo il porto di Cagliari, ma tutti gli scali sardi".

Massimiliana Tocco, Cgil, ha proposto la possibilità che si crei un terreno più fertile con Zes e zona franca. E che si pensi alla specializzazione del porto per esempio con la creazione di un impianto per la lavorazione delle merci, dagli imballaggi ai semilavorati. Raffaele Loddo, Cisl e lavoratore del porto, ha rivolto un invito all'unità della politica senza guardare a parti e colori. Il presidente dell'Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna, Massimo Deiana, ha sottolineato di aver chiesto al comitato di gestione di rinviare la votazione di procedura di decadenza della concessione al terminalista. "Ma a un certo punto - ha detto - senza altri elementi utili, sarò costretto a riconvocare il comitato di gestione del porto: per legge non si può fare altro".

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