Bonisoli, ruolo importante per cultura

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Ministro, chi ha governato sinora non ha fatto abbastanza

"La cultura può giocare un ruolo importante per la Sardegna: quello che è stato fatto finora è insufficiente". Lo ha detto il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli in una conferenza stampa all'aeroporto di Cagliari insieme con il candidato governatore del M5s Francesco Desogus e il senatore M5s, Gianni Marilotti. "Non si è fatta programmazione sui collegamenti dalle zone più note all'interno, nessuno è andato nei luoghi più affollati a far vedere altre parti della Sardegna. È stata fatta solo pubblicità, ma questo non basta", ha aggiunto.

Bonisoli preme per un cambiamento. "La civiltà dei nuraghi è unica al mondo, ma va colonizzato il patrimonio etnografico. Penso alla festa del Redentore a Nuoro: sentitissima, ma fuori dall'isola non è così conosciuta. Se questo non è successo è perché evidentemente chi governava ha dato spazio ad altre priorità".

"Per valorizzare il patrimonio culturale sardo bisogna renderlo fruibile. Primo, bisogna programmare i sistemi di trasporto perché, da mia esperienza, quando mi sono informato sui mezzi pubblici di collegamento con le zone interne, ho capito che era difficile raggiungerle. Unica alternativa è l'auto a noleggio, ma questo taglia già una fetta di turisti", ha aggiunto il ministro. "In secondo luogo bisogna creare intorno ai siti degli eventi per creare l'effetto alone".

BONISOLI, CON NOI CAMBIO DI PASSO SULLA CULTURA - Terza tappa del tour elettorale in Sardegna del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli. Il rappresentante del governo Conte si è fermato a Orani, prima in una azienda del territorio che produce formaggi e altri prodotti legati all'allevamento, poi ha visitato il museo dedicato a Costantino Nivola. Il ministro ha ribadito "l'importanza della presenza di centri di cultura anche per i positivi riflessi che possono avere, pure in chiave turistica, su tutto il territorio".

"La Sardegna - ha spiegato in un post su Facebook - ha degli attrattori turistici naturali e poi ha altre zone che, invece, non sono conosciute ma hanno un potenziale enorme dal punto di vista culturale e turistico. E qui la cultura può essere il motore per lo sviluppo di una nuova economia del lavoro, in questo momento di riconversione post-industriale. Bisogna partire dalla valorizzazione dei siti minori facendo, per prima cosa, una seria programmazione del sistema dei trasporti; bisogna mettere in rete il patrimonio culturale e archeologico diffuso che si trova in Sardegna e fare una seria campagna di promozione perché possa essere conosciuto anche fuori da quest'Isola". Poi la bordata ai precedenti governi regionali: "Questo è quello che noi del Movimento abbiamo intenzione di fare e che, invece, quelli che hanno guidato la Regione fino ad oggi non hanno saputo o voluto fare".

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