Made in Italy, artigiani e chef cercasi

Sardegna
@ANSA
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Si punta su motivazione formazione e capacità di operare in team

Il made in Italy è ancora terreno fertile per chi cerca lavoro. Parola di Massimo Barbadoro, del distretto Alta oreficeria di Valenza, del direttore generale del Forte Village Lorenzo Giannuzzi, e dello chef stellato Luigi Pomata. Oggi, assieme al docente del Politecnico di Milano Giuseppe Martino di Giuda, hanno animato il convegno sulle trasformazioni del mercato del lavoro nel made in Italy, il secondo dell'ultima giornata di Sardinian Job Day, la manifestazione organizzata dall'Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro diventata il più importante momento di incontro tra cittadini e imprese a livello nazionale.

"Ai futuri collaboratori chiedo passione, curiosità e capacità di fare squadra - spiega Pomata alla platea del Palacongressi della Fiera di Cagliari - devo percepire la giusta motivazione e la grinta, il curriculum viene dopo". Tra le figure più ricercate nel settore dell'alberghiero ci sono proprio gli chef, aggiunge il direttore generale del Forte Village. "Noi organizziamo un master destinato a 25 studenti - dice - e in genere non hanno nessuna difficoltà a trovare lavoro successivamente".

Sono merce rara anche gli artigiani orafi, come conferma Barbadoro, che ha raccontato le caratteristiche di un distretto, quello di Valenza, dove sono attive mille aziende in una cittadina di ventimila persone. Il professore del politecnico Di Giuda rilancia l'importanza di "fondere le competenze e lavorare in team", ed è convinto che "la creatività italiana ci porterà fuori dalle secche".
   

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