Il marchio ottenuto sinora dal 10% dei mille panificatori sardi
Spot in tv e sui giornali, laboratori nelle scuole, una mostra al Ghetto degli ebrei e una itinerante nelle principali piazze della Sardegna. Ma soprattutto un testimonial d'eccezione per la parte social: l'ex calciatore Andrea Cossu. Sono gli elementi della campagna per la tutela del pane fresco illustrata dall'assessora del Turismo, Artigianato e Commercio, Barbara Argiolas, con il presidente dell'associazione Panificatori sardi Gianpiero Sechi. Obiettivo: incentivare il consumo del prodotto e promuovere il marchio della Regione che le aziende possono ottenere con domanda allo Sportello Unico per le Attivit? Produttive e Edilizia.
"Vogliamo valorizzare una delle risorse pi? importanti della nostra tradizione agroalimentare - ha spiegato Argiolas - ogni panificio ? un presidio territoriale importante, mi piace paragonarlo a una scuola e non si pu? pensare che esistono Comuni dove non esiste pi? nemmeno un panificio". La campagna partir? da subito con affissioni, spot in video, radio, publiredazionali, articoli in riviste di settore e un servizio di food blogger. I laboratori, invece, prenderanno il via da gennaio in tre scuole pilota: elementari e medie. Per le prime sono in programma rappresentazioni teatrali curate dalla compagnia delle Lucido Sottile, ma anche laboratori sensoriali ideati dal panettiere chef Stefano Pibi che illustrer? ai ragazzi il ciclo del pane. Gli alunni delle medie, invece, si dedicheranno a video interviste dei panificatori che hanno ottenuto il marchio.
Il 18 dicembre a Cagliari saranno in mostra i 65 progetti grafici del contrassegno "pane fresco". Le mostre itineranti invece sono in programma il 18 a Cagliari, il 19 a Sassari, il 20 a Nuoro e il 21 dicembre a Oristano. Attualmente le aziende che producono pane in Sardegna sono un migliaio (4000 gli addetti), il 10% ha gi? ottenuto il marchio. Per averlo basta compilare un modulo da trasmettere al Suape. Sechi ha evidenziato la necessit? di "far capire ai cittadini che devono consumare il pane sardo", e ha posto anche l'accento sull'abusivismo che raggiunge il 30% nel commercio del pane carasau.