Consorzio Agrario Ancona cresce con ripresa prezzo grano

Marche
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La denuncia: "politica agricola regionale inadeguata "

   Trainato dalla ripresa del prezzo del grano, cresce il Consorzio Agrario Ancona che consolida la leadership regionale. Malgrado una fase molto complessa per il settore primario, cresce il fatturato che raggiunge i 64,7 milioni (rispetto ai 64,5 milioni nell'esercizio precedente). L'ente di Jesi offre prodotti e assistenza a circa 8.000 clienti su 40 sedi su tre province (Ancona, Macerata e Pesaro), 400 i soci. La commercializzazione del grano duro, principale coltura della regione, resta tra le voci più significative del bilancio e l'aumento dei prezzi riscontrato a partire dalla seconda metà del 2019 a causa della riduzione delle scorte mondiali, ha permesso al Consorzio di cedere oltre 54mila tonnellate per un ricavo di 13,3 milioni.
    Bene anche la vendita di girasole, di cui le Marche sono principale produttore nazionale: oltre 11mila tonnellate per una raccolta di 4,2 milioni di euro. Positiva la vendita di macchine agricole, fertilizzanti e agrofarmaci, sementi e mangimi, ortofloricoltura e impiantistica, carburanti.
    Nell'approvare il bilancio il presidente Alessandro Alessandrini ed il direttore Andrea Novelli hanno pero' sottolineato l'assenza di una politica agricola regionale che sappia affrontare i nodi del settore. I due hanno parlato di una "quasi assoluta inadeguatezza della politica agricola della Regione, ormai calata su procedure farraginose, improntate su Piani di sviluppo rurale di difficile interpretazione e applicazione".
    "Una politica - hanno aggiunto - che continua ad inseguire riconversioni fantasiose e prive di prospettive, o a sostenere marchi di certificazione insignificanti sul mercato, come l'ormai inutile QM, senza risultati ottenuti in termini di percezione dei consumatori". (ANSA).
   

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