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L'espressione indica una parte del territorio della Campania, compresa tra la provincia di Napoli e quella di Caserta, caratterizzata dall'interramento di rifiuti tossici, dalla presenza di discariche abusive e roghi di rifiuti che hanno determinato alti livelli di inquinamento nell'atmosfera. L'area è finita nel mirino della Corte europea dei diritti umani che ha condannato l'Italia per non aver fatto abbastanza per tutelare la salute dei residenti
Nell'Italia meridionale c'è un'area conosciuta come “Terra dei Fuochi”. Nata negli anni Duemila, l'espressione indica una parte del territorio della Campania, compresa tra la provincia di Napoli e quella di Caserta. Caratterizzata, nei decenni scorsi, dall'interramento di rifiuti tossici, dalla presenza di discariche abusive e roghi di rifiuti che hanno diffuso nell'atmosfera alti livelli di inquinamento nocivi per la salute, l'area è finita nel mirino della Corte europea dei diritti umani. I giudici hanno infatti condannato l'Italia per non aver fatto abbastanza per tutelare la salute dei residenti, riconoscendo un rischio per la vita “sufficientemente grave, reale e accertabile”, che può essere qualificato come “imminente”. Ma quali sono i comuni coinvolti?
La Terra dei Fuochi
Le località campane che rientrano nella cosiddetta Terra dei Fuochi non sono poche. I primi sospetti sulle illecite attività di smaltimento dei rifiuti tossici nell'area risalgono alla prima metà degli anni Novanta, quando la polizia effettuò un'indagine approfondita, condotta dall'ispettore della Criminalpol Roberto Mancini. L'espressione “Terra dei Fuochi” comparve per la prima volta nel 2003 in un rapporto di Legambiente. Ancora oggi, la questione legata ai gas inquinanti nel territorio resta al centro dell'attenzione. In totale, si tratta di 3 milioni di metri quadrati di area inquinata.
I comuni interessati
Ma quali sono i comuni che rientrano nella Terra dei Fuochi? Si dividono in più livelli di pericolosità. Eccoli di seguito:
Santa Maria Capua Vetere
Masseria Monti
Frignano - Villa di Briano
Casal di Principe
Casandrino
Casapesenna
San Cipriano di Aversa
Villa Literno
Trentola - Ducenta
Lusciano
Frignano
Casaluce
Caivano (enormemente colpito)
Orta di Atella
Crispano
Aversa
Frattamaggiore Nevano
Afragola
Giugliano in Campania (con rischio di morte)
Cesa
Mugnano di Napoli
Marano di Napoli
Villaricca
Casoria
Calvizzano
Arzano
Somma Vesuviana
Pollena Trocchia
Marigliano
Camposano
Palma Campania
San Giuseppe Casilli
Triangolo della morte (Nola, Acerra, Marigliano)
La decisione della Corte europea dei diritti umani
Nella loro decisione, i giudici della Corte europea dei diritti umani hanno condannato l'Italia, specificando che "non ci sono prove sufficienti di una risposta sistematica, coordinata e completa da parte delle autorità nell'affrontare la situazione della Terra dei Fuochi", mentre i progressi nella valutazione dell'impatto dell'inquinamento sono stati lenti. La Corte sottolinea inoltre che lo Stato non è stato in grado di dimostrare di aver preso tutte azioni penali necessarie per combattere lo smaltimento illegale di rifiuti nell'area. "Data l'ampiezza, la complessità e la gravità della situazione, era necessaria una strategia di comunicazione completa e accessibile, per informare il pubblico in modo proattivo sui rischi potenziali o reali per la salute e sulle azioni intraprese per gestire tali rischi. Questo non è stato fatto. Anzi, alcune informazioni sono state coperte per lunghi periodi dal segreto di Stato", riferisce la Cedu.
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