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Caldo record e cambiamento climatico, c'è un legame? Domande e risposte

Ambiente

Raffaele Mastrolonardo

C’è un legame tra il caldo di questi giorni e il cambiamento climatico? Davvero stiamo vivendo il luglio più caldo della storia? Abbiamo cercato di rispondere a questi e e altri quesiti a partire dai commenti dei nostri utenti su Instagram

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Un’ondata di calore anomala sta interessando l’Italia e più in generale l’Europa meridionale. Sono previste nei prossimi giorni temperature molto alte nel nostro Paese, così come si sono già verificate in Spagna e altri stati dell’area.  Non si tratta di un fenomeno nuovo, basti pensare alla torrida estate del 2003. Eppure oggi c’è qualcosa di diverso.

 

Le parole del clima: LONGFORM

 

Da una parte è aumentata la frequenza di simili episodi, che quindi entrano più spesso nella cronaca dei media. Dall’altra è cresciuta la consapevolezza intorno al cambiamento climatico. 

Questi due fattori comportano, soprattutto d’estate, una proliferazione di notizie sul clima, di annunci di record di temperature che possono creare confusione, quando non panico, assuefazione o rigetto in chi legge. Ce ne rendiamo conto tutti i giorni leggendo le reazioni alle notizie su questi temi sui canali social media di Sky TG24. 

 

Abbiamo dunque provato a fare un po’ di chiarezza attraverso una serie di domande e risposte realizzate a partire dai dubbi e dalle osservazioni degli utenti nei commenti alle notizie che riguardano il clima pubblicate sull’account Instagram si SkyTg24.

 

Stiamo attraversando un’ondata di caldo anomala?

Sì. L’Italia e l’Europa, in particolare quella meridionale, sono interessate da un’ondata di calore anomala che sta portando e porterà le temperature sopra i 40 gradi in varie aree del nostro Paese. Ondate di calore come questa possono avere conseguenze molto severe. Secondo un recente studio apparso sulla rivista scientifica Nature l’ondata dell’estate 2022 ha causato oltre 60mila morti in Europa. Quella del 2003 oltre 70mila. 

Questa ondata è legata al cambiamento climatico?

Legare un episodio - un’alluvione come un’ondata di caldo - al cambiamento climatico è sempre difficile e rischioso. Secondo gli scienziati, il cambiamento climatico aumenta e aumenterà ancora di più in futuro la probabilità e quindi la frequenza di eventi estremi (secondo Legambiente questi fenomeni sono già in crescita nel nostro Paese). 

Tuttavia è difficile, senza adeguate analisi che richiedono tempo, concludere che un singolo episodio è stato determinato dall’innalzamento globale delle temperature e non si sarebbe verificato in sua assenza.  

 

Ho letto che quello del 2023 è stato il giugno più caldo della storia. E’ vero? E perché a me, dove vivo, non è sembrato tale?

Secondo il Copernicus Climate Change Service dell’Unione europea, quello del 2023 è stato il giugno più caldo della storia a livello globale. Le temperature della superficie terrestre del mese hanno fatto registrare un'anomalia di 0,5 C° superiore alla media 1991-2020. Va notato inoltre come la maggior parte delle anomalie positive del mese di giugno si siano registrate proprio negli ultimi anni, a conferma della tendenza all’aumento generalizzato delle temperature.

Sempre Copernicus ha comunicato che giugno 2023 ha fatto segnare un record anche per le temperature della superficie degli oceani.

Ho letto anche che quello che stiamo vivendo potrebbe essere il luglio più caldo di sempre. Sarà vero?

Dati preliminari mostrano che, a livello globale, la prima metà di luglio ha fatto registrare le più alte temperature mai documentate in questo periodo dell’anno. La media del pianeta ha superato la soglia dei 17 gradi, un evento che nella storia recente, dal 1979, non era mai avvenuto. E che invece nel 2023 è accaduto più volte e per più giorni consecutivi. Attenzione però: anche in questo caso stiamo parlando di media globale, che tiene conto dei dati di tutte le diverse regioni della terra. Questo non significa che in ogni specifica zona si siano registrate temperature record per il periodo. Anzi, in alcune aree le temperature potrebbero essere state anche inferiori alla media. 

Perché questi record di temperature di giugno e luglio si stanno verificando proprio nel 2023? Esiste una spiegazione?

Secondo gli esperti ci sono più fattori che stanno facendo sì che il 2023 sia un anno particolarmente caldo e che, probabilmente, faranno sì che lo sarà anche il 2024. Da una parte i gas serra che, come noto, provocano da tempo l'aumento delle temperature globali. Dall'altra l’arrivo del fenomeno climatico conosciuto come El Niño a cui ciclicamente corrispondono, a livello globale, anni più caldi. 

 

A giugno 2023 avevate pubblicato un articolo in cui si affermava che il 2022 è stato l’anno più caldo di sempre. Però io avevo letto che il 2022 era stato solo il quinto anno più caldo. Non capisco… 

Nel giugno 2023 abbiamo pubblicato un articolo che riportava i dati presentati nel rapporto "Stato del Clima in Europa 2022", preparato congiuntamente dall'Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) e dal servizio Ue di osservazione della Terra, Copernicus. Nel rapporto e nell’articolo si dice che il 2022 è stato l'anno più caldo mai registrato in Italia da quando ci sono rilevazioni scientifiche, ovvero dalla seconda metà dell'Ottocento. In Italia, dunque, non nel mondo. Nel rapporto si afferma poi che è stato l’anno più caldo anche in Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Svizzera e Regno Unito. Se si tiene conto dell'intera Europa, l'anno passato è stato il secondo più caldo della storia.

Come dicevamo, un conto sono le temperature medie globali, della superficie terrestre o degli oceani. Un conto sono le temperature di determinate regioni del globo. Non è sempre facile, ma quando si leggono notizie sul clima, soprattutto quelle che parlano di record, è sempre bene fare attenzione all’area geografica a cui si riferiscono. In conclusione: è vero che a livello globale il 2022 è stato il quinto più caldo della storia, ma questo non esclude che sia stato il più caldo in una determinata regione, in questo caso l’Italia. 

 

D’accordo ma poi il cambiamento climatico esiste veramente? Leggo i giornali del 1952 e trovo temperature altissime anche allora. Non sarà che stiamo esagerando con questa storia del caldo che aumenta?

Caldo estremo e temperature anomale sono sempre esistite, così come sono sempre esistite le variazioni da un anno all’altro o tra differenti periodi. Tuttavia, secondo gli scienziati, quello che sta accadendo negli ultimi decenni è una cosa diversa: stiamo assistendo ad un innalzamento progressivo e rapido delle temperature globali senza precedenti. 

Quella che stiamo vivendo è dunque una tendenza planetaria che va oltre le normali oscillazioni di temperatura. Osservando i dati, si nota come l’innalzamento delle temperature globali - quantificato come differenza rispetto alla media del periodo 1951-1980 - si verifichi a partire dagli anni ‘70 e prosegua fino ai giorni nostri. Come spiegano i rapporti dell Ipcc, Gruppo Intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, la temperatura è cresciuta a una velocità che non ha eguali negli ultimi duemila anni.

 

Ok, il cambiamento climatico è reale ma come facciamo a sapere che è causato dall’uomo e non è un fenomeno naturale?

Secondo gli scienziati del clima questo riscaldamento così rapido e senza precedenti è causato dalle emissioni di gas serra delle attività umane con concentrazioni mai riscontrate negli ultimi 800mila anni. Nonostante gli accordi internazionali e gli impegni dei singoli Paesi le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera rallentano ma non diminuiscono abbastanza. 

Di conseguenza la concentrazione di CO2 nell’atmosfera continua a crescere causando l’effetto serra e, secondo gli scienziati, il riscaldamento globale a cui stiamo assistendo.

Ma gli scienziati sono tutti d’accordo? Ho letto che alcuni studiosi contestano la tesi “ufficiale”

Nella scienza è difficile parlare di posizione "ufficiale". Si preferisce parlare di “consenso scientifico". Di cosa si tratta? Di un processo che, attraverso l’accumulazione nel tempo di dati e di evidenze, porta gli scienziati a convergere su una posizione, in questo caso il fatto che il cambiamento climatico sia causato dall’attività umana. Come riporta un approfondimento realizzato dal magazine ValigiaBlu, nelle analisi più recenti la dimensione dell’accordo su questo tema si attesta tra il 97 e il 99 per cento. Questo significa che la stragrande maggioranza, quasi l’unanimità degli studiosi che si occupano di questi temi e pubblicano su questi temi su riviste scientifiche, ritiene che l’attuale tendenza all’aumento delle temperature sia causata dall’attività degli esseri umani. Inoltre, questo consenso tende a crescere nel tempo, segno che le evidenze in questa direzione appaiono sempre più convincenti. 

Questo non impedisce che esistano anche ricercatori che negano questo rapporto di causa ed effetto o lo mettano in dubbio ma, come si vede dai numeri, si tratta una parte decisamente minoritaria, quasi residuale, della comunità scientifica. 

 

Quali sono le conseguenze del riscaldamento globale?

Secondo il Centro regionale di informazione delle Nazioni Unite, tra gli effetti del cambiamento climatico ci sono: tempeste più violente, aumento della siccità, riscaldamento degli oceani e innalzamento del livello dell’acqua, perdita di specie, oltre a carestie, povertà e aumento delle migrazioni.