Invasione di libellule a Torino: cosa sta succedendo

Ambiente

Il cambiamento climatico ha reso l’Italia un luogo più adatto alla riproduzione di questa specie tipica di climi caldi

Sciami di libellule sono stati segnalati in Piemonte, tra Torino e Pinerolo. "Si tratta di una libellula di medio-grandi dimensioni (6-7 centimetri) appartenente alla famiglia degli Aeshnidae e caratterizzata da un corpo slanciato e robusto, di colore bruno-giallastro. Il maschio ha un una vistosa macchia azzurra 'a sella' all’inizio dell’addome. Le ali, trasparenti, hanno una caratteristica macchia ambrata" ha spiegato al Corriere lo zoologo Giacomo Alessandri, docente al dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica di Alessandria. Esemplari di Anax ephippiger che potrebbero dare una mano contro la piaga delle zanzare.

Cosa c’entra il cambiamento climatico

Sono "carnivore e predatrici ma si nutrono esclusivamente di piccoli insetti volatori, come ad esempio mosche e zanzare – ha detto il docente al Corriere - Questi sciami che attraversano il nostro territorio non saranno la soluzione alla zanzara tigre, ma sicuramente possono incidere, anche se per un tempo limitato, su questi e altri fastidiosi insetti". Gli sciami che sono stati segnalati, secondo l’esperto, non sono relativi a un fatto episodico ma "solo in alcuni anni la migrazione è evidente come quest’anno", "l’ultimo grande evento di migrazione massiva in Piemonte - prosegue l'esperto - è stato ad esempio nel 2019". Il professore ha sottolineato che il cambiamento climatico ha reso l’Italia un luogo più adatto alla riproduzione di questa specie tipica di climi caldi. 

Una ricerca dell’associazione Odonata.it

L’associazione Odonata.it, spiega il Corriere, sta lavorando a uno studio al riguardo, condotto proprio da Alessandri. "Studiare i movimenti di un animale che pesa meno di un grammo è molto complesso – spiega - Non possono essere dotati di trasmettitori Gps, come ad esempio molte specie di uccelli". Si può quindi optare per la citizen science, ossia l’utilizzo di reti di osservatori amatoriali o di cittadini, oppure la tecnica degli isotopi stabili presenti nei tessuti organici (ad esempio nelle ali della libellula). In questo modo si può risalire all’origine geografica dell’esemplare.

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