Le città più inquinanti del mondo, da Mosca a Shanghai. Torino settima in Europa

Ambiente
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Introduzione

Mosca è la città più inquinante d’Europa, mentre in Italia il primo posto spetta a Torino. Lo spiegano gli analisti di Ener2Crowd, piattaforma e app per gli investimenti Esg, che hanno analizzato i dati della ricerca Keeping track of greenhouse gas emission reduction progress and targets in 167 cities worldwide, condotta da Ting Wei, Junliang Wu e Shaoqing Chen, ricercatori della School of Environmental Science and Engineering della Sun Yat-sen University in Cina. Gli analisti di Ener2Crowd hanno anche stilato la graduatoria delle città più inquinate d’Italia: sul podio Milano, Torino e Monza

Quello che devi sapere

Le emissioni responsabili delle alte temperature

Le alte temperature di questi giorni sono state determinate in parte proprio dalle alte emissioni di agenti inquinanti determinate da molti centri urbani. Sempre secondo la ricerca, in Italia le città più pericolose per via del caldo estremo sono Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Milano, Perugia, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona e Viterbo. Come detto, quella più responsabile dell’inquinamento a livello nazionale è Torino, con 23 milioni di tonnellate di Co2 equivalenti annuali in atmosfera

 

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In Europa

Mosca è la città più inquinante in Europa, ed è quinta nel mondo: secondo le stime di Ener2Crowd produce 141,5 milioni di tonnellate di Co2 equivalenti in atmosfera. Al secondo posto c’è Istanbul (decima del ranking mondiale) con 87,4 milioni di tonnellate di Co2, e al terzo San Pietroburgo con 53 milioni di tonnellate di Co2. Sempre in ambito europeo seguono Francoforte (46,8 Mt Co2 eq), Atene (42,6 Mt Co2 eq), Berlino (28,1 Mt Co2 eq). Settima Torino (23 Mt Co2 eq), quindi Amburgo (19,8 Mt Co2) Rotterdam (17,9 Mt Co2), Varsavia (15,6 Mt Co2), Lione (11,5 Mt Co2 eq.) e Bologna (7,3 Mt Co2)

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Nel mondo

Spostando lo sguardo a livello mondiale, invece, i centri più responsabili sono soprattutto le megalopoli cinesi, ma anche altre città come Tokyo e New York. Il 90% delle grandi città, in tutti i continenti, sta affrontando molte difficoltà dovute alle conseguenze del surriscaldamento climatico. La classifica mondiale vede molte città cinesi ai primi posti, con l’eccezione di Mosca (che, come detto, è prima in Europa): Handan con 206,9 milioni di tonnellate di Co2 equivalenti, Shanghai (in foto, 195,5 Mt Co2 eq), Suzhou (158,1 Mt Co2 eq), Dalian (147,7 Mt Co2 eq), Pechino (141,5 Mt Co2), Tianjin (137,3 Mt Co2 eq), Mosca (128 Mt Co2 eq) e Wuhan (114,4 Mt Co2 eq). In seguito si posizionano Quingdao, Chongqing, Wuxi, Urumqi, Bangkok, Istanbul, Guangzhou, Huizhou, Shijiazhuang, Zhengzhou, Shenyang, Shenzhen, Kunming, Hangzou, Tokyo, Hong Kong (58,7 Mt Co2 eq.), New York

Nel mondo

Servono 600 miliardi

Le metropoli, pur occupando appena il 2% della superficie terrestre, generano l’85% delle emissioni globali: un paradosso che rende le città allo stesso tempo vittime e responsabili della crisi climatica. Il 90% delle grandi città mondiali sta affrontando gravi rischi dovuti al riscaldamento globale. Secondo l’analisi della società benefit, servono 600 miliardi di euro in più ogni anno per finanziare progetti energetici puliti, abbattere le emissioni del 45% entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050

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Il report di Legambiente

Di recente Legambiente ha pubblicato come ogni anno il proprio report Mal’Aria, riferito all’Italia. Per il 2024 ha analizzato nei capoluoghi di provincia i dati relativi alle polveri sottili (PM10) e al biossido di azoto (NO2). È emerso che 25 città - su 98 di cui si disponeva del dato - hanno superato i limiti di legge per il PM10 (cioè: 35 giorni all’anno con una media giornaliera superiore ai 50 microgrammi/metro cubo), con 50 stazioni di rilevamento – dislocate in diverse zone dello stesso centro urbano

Frosinone in testa, poi Milano

In cima alla classifica troviamo Frosinone (Frosinone scalo) per il secondo anno di fila con 70 giorni oltre i limiti consentiti, seguita da Milano (centralina di via Marche) con 68. Nel capoluogo lombardo, anche le centraline di Senato (53), Pascal Città Studi (47) e Verziere (44) hanno superato il tetto massimo. Al terzo posto assoluto si posiziona Verona, con Borgo Milano a quota 66 sforamenti (l’altra centralina, Giarol Grande, si è fermata a 53), seguita da Vicenza-San Felice a 64. Anche altre centraline di Vicenza hanno superato i limiti: Ferrovieri con 49 giorni e Quartiere Italia con 45. Segue Padova, dove la centralina Arcella ha registrato 61 sforamenti e Mandria 52, mentre a Venezia via Beccaria ha toccato quota 61. Nel capoluogo veneto altre quattro centraline hanno superato i limiti: via Tagliamento con 54 giorni, Parco Bissuola con 42, Rio Novo con 40 e Sacca Fisola con 36

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Inquinamento atmosferico strutturale

“Una situazione di picco, quella dello sforamento del limite giornaliero di PM10, che in molti casi ha riguardato molte centraline della stessa città”, spiega Legambiente nell’analisi. “Un quadro che rivela come l’inquinamento atmosferico sia un problema diffuso e strutturale, ben più esteso di quanto amministratori locali e cittadini vogliano ammettere”

 

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