Il cambiamento climatico ha triplicato le vittime del caldo: lo studio

Il cambiamento climatico provocato dai combustibili fossili potrebbe aver triplicato i decessi legati al caldo durante l’ondata di calore che si è registrata nelle città europee la scorsa settimana, causando circa 1.500 morti in più in soli dieci giorni . È questo il risultato di uno studio rapido di attribuzione condotto dagli scienziati dell'Imperial College di Londra e della London School of Hygiene & Tropical Medicine. A essere analizzati sono i dati relativi a 12 città europee, di cui tre italiane. Tra tutte, la città che secondo gli scienziati ha registrato più morti in numeri assoluti dovuti al calore estremo è Milano. I dati Lo studio rapido stima che il cambiamento climatico sia stato responsabile di oltre 300 decessi in eccesso a Milano e più di 160 a Roma. Da notare come a Madrid, circa il 90% dei decessi totali nel periodo sia stato attribuito al cambiamento climatico, il dato più alto tra le città, a causa del forte aumento delle temperature nella capitale spagnola. In totale, secondo gli scienziati, dal 23 giugno al 2 luglio, circa 2.300 persone sono morte nelle 12 città analizzate a causa degli effetti del caldo estremo. Di queste, il 65% sarebbero il risultato del cambiamento climatico. Questo significa che il bilancio delle vittime è stato triplicato a causa della combustione di combustibili fossili. Si tratta di numeri ben più alti di altri eventi estremi che si sono verificati recentemente, come le inondazioni di Valencia del 2024 e le inondazioni del 2021 nel nord-ovest dell'Europa . I ricercatori avvertono che il caldo può essere pericoloso per tutte le fasce d'età, con una stima di 183 decessi tra le persone di età compresa tra i 20 e i 64 anni. Resta però da notare che le persone di 65 anni e oltre hanno rappresentato l'88% dei decessi, confermando come coloro con condizioni di salute preesistenti siano i più a rischio di morte prematura durante le ondate di calore. I ricercatori evidenziano che le persone anziane in Europa corrono un rischio crescente di morte prematura, poiché la combustione di combustibili fossili provoca ondate di calore più calde, più lunghe e più frequenti. Una condizione nota ma che rende il calcolo dei morti di calore molto difficile, dal momento che il caldo si nasconde tra le altre con-cause dei decessi, rimanendo così “nascosto” e spesso sottovalutato. La metodologia Quando si calcolano i morti causati dalle ondate di calore, la parola chiave è “eccesso”. Come abbiamo recentemente spiegato in un altro articolo, avere dati affidabili sulle morti premature legate al caldo è molto difficile e il metodo più comune è quello di calcolare la mortalità in eccesso: si confrontano i dati sui decessi negli anni più caldi con quelli delle estati in cui il cambiamento climatico non aveva ancora mostrato i suoi effetti. La differenza sarà la mortalità in eccesso dovuta al caldo. Questo è ciò che hanno fatto i ricercatori dell’Imperial College di Londra, per la prima volta realizzando uno studio rapido per non attendere mesi o anni come solitamente avviene in questo genere di calcoli. Una “fretta” che dà l’idea dell’urgenza del tema, pur considerando la difficile stima di dati precisi. Lo studio ha utilizzato modelli e dati storici, su una scala temporale di 20 anni, per calcolare quanto sarebbero state intense le temperature se il mondo non si fosse già riscaldato di 1,3°C. Un aumento medio che ha reso questa recente ondata di calore più calda di 1-4°C, portando le temperature in diversi Paesi a superare i 40°C per diversi giorni e le ondate di calore più frequenti. Poi, i ricercatori hanno utilizzato le ricerche pubblicate sulla relazione tra il caldo e il numero di decessi giornalieri, indipendentemente dalla causa, nelle città, confrontando i numeri dei decessi nel periodo considerato per stimare il numero di quelli legati al caldo sia nella recente ondata di calore che in un ipotetico evento più fresco nell'arco di dieci giorni. I risultati mostrano come aumenti relativamente piccoli delle temperature possano innescare enormi picchi di mortalità quando il caldo travolge persone con condizioni di salute come malattie cardiache, diabete e problemi respiratori. “Questo studio dimostra il perché le ondate di calore sono note come “killer silenziosi”. Solamente una manciata di decessi in Spagna, Francia e Italia è stata riconosciuta come causata dal caldo ma migliaia sono passati inosservati. La maggior parte dei decessi legati al caldo avviene nelle case e negli ospedali, quando il corpo, colpito dal caldo, cede a condizioni preesistenti”, sottolinea uno degli autori dello studio, Malcolm Mistry. “Le ondate di calore non lasciano una scia di distruzione come gli incendi o gli uragani. I loro impatti sono per lo più invisibili, ma devastanti. Una differenza di soli 2 o 3 gradi può significare la differenza tra la vita e la morte per migliaia di persone”, aggiunge Ben Clarke, ricercatore del Centre for Environmental Policy dell’Imperial College di Londra. Le conseguenze In conclusione dello studio, gli scienziati avvertono che le temperature delle ondate di calore continueranno a salire e i futuri bilanci delle vittime saranno probabilmente più alti. “Questo studio evidenzia un fatto semplice: bruciare più petrolio, carbone e gas ucciderà più persone. L’unico modo per impedire che le ondate di calore diventino ancora più letali è bloccare l’utilizzo dei combustibili fossili. Passare alle energie rinnovabili mentre si investe sull’adattamento, rendendo le città in grado di sopportare il clima che è cambiato e proteggendo le persone più povere e vulnerabili”, sottolinea Friederike Otto, docente di Scienze Climatiche all’Imperial College di Londra e fondatrice del World Weather Attribution, il gruppo che si occupa di stabilire con modelli statistici quali eventi estremi siano attribuibili alla crisi climatica. Per proteggere le persone dalle ondate di calore più pericolose sono necessarie strategie a lungo termine per ridurre gli effetti delle isole di calore urbane, come l'espansione degli spazi verdi e blu, oltre a misure a breve termine come i centri di raffreddamento, i sistemi di allerta precoce e i sistemi di supporto per le persone più vulnerabili, affermano i ricercatori.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Il cambiamento climatico ha triplicato le vittime del caldo: lo studio