Granchio blu, ecco il piano per combatterne la diffusione in Veneto ed Emilia Romagna
AmbienteIntroduzione
Risorse pari a circa 10 milioni di euro, gestite dalla struttura commissariale, previste dal Governo Meloni nel decreto Agricoltura per finanziare il Piano di intervento per contenere e contrastare il fenomeno della diffusione e della proliferazione del granchio blu. Sei misure principali per combattere l'avanzata del famelico crostaceo che sta sterminando le vongole nostrane in alto Adriatico, e non solo. Il progetto è stato presentato al Masaf e prevede una serie di azioni da svolgere nel biennio 2025-2026, principalmente nel Delta del Po (Polesine e area ferrarese), nelle lagune e nei tratti costieri dell’Alto Adriatico, ma non è escluso che "se questa strategia risulterà efficace, la potremo riproporre in altre aree del Paese perché il granchio blu non è presente solo in Veneto ed Emilia Romagna ma anche in Sardegna, Puglia, Toscana e Sicilia", ha detto il Commissario straordinario per il granchio blu, Enrico Caterino.
Quello che devi sapere
Gli obiettivi del piano contro il granchio blu
Il piano è stato redatto dal Commissario Caterino, con il contributo di Ispra, Cnr, Crea, Capitanerie di Porto ed enti territoriali interessati e il coinvolgimento delle istituzioni regionali e locali, delle associazioni di settore e delle imprese nonché dei principali enti di ricerca e università. Obiettivi, tutelare la biodiversità degli habitat colpiti, contenere e contrastare la proliferazione della specie invasiva, prevenire ulteriori danni economici e promuovere la ripresa delle attività di allevamento e pesca.
Le misure di contrasto
Il piano prevede sei complesse azioni da svolgere nel biennio 2025-2026: difesa della biodiversità degli habitat colpiti dall'emergenza; prelievo della specie granchio blu, incentivando la progettazione e la realizzazione di nuovi attrezzi per la cattura, sostenendo il prelievo e smaltimento di circa 2.600 tonnellate nei due anni, nell'alto Adriatico (Veneto ed Emilia-Romagna); smaltimento delle biomasse catturate non destinate al consumo umano o ad altri usi; interventi di messa in opera di strutture idonee a contenere l'invasione del granchio blu; altri investimenti finalizzati a impedire l'aggravamento dei danni inferti all'economia del settore ittico; investimenti a sostegno alla ripresa delle attività economiche esercitate dalle imprese di pesca e acquacoltura. Oltre ai 10 milioni di euro previsti per il piano, il Masaf ha stanziato ulteriori 44 milioni di euro complessivi.
Lollobrigida: da problema a valore, rilanciare settore vongole
"Abbiamo lavorato in questi anni con il commissario Caterino, con gli assessori regionali e con i sindaci dei territori colpiti dall'emergenza granchio blu, sostenendo le azioni che venivano proposte per affrontare un fenomeno nuovo", ha spiegato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, spiegando che il rilancio del settore delle vongole, pesantemente danneggiato dal granchio blu, passa per questo piano. "Abbiamo lavorato poi con i centri di ricerca e con tutti coloro che potevano contribuire alla redazione di un piano efficace sia per il rilancio delle attività di acquacoltura, che per noi sono fondamentali, sia per utilizzare il granchio blu ai fini di crescita economica anche attraendo investimenti esteri molto interessati al prodotto. Si sono create filiere commerciali, inizialmente con start up e ora anche con investimenti, esteri e italiani, che permettono ai consorzi di sviluppare questa attività e dare valore a un prodotto che prima era solo un problema".
Pichetto: "100% di perdita sul fronte delle vongole"
"C'è stata una situazione di danno notevole con il 100% del venire meno delle vongole. Dall'altra parte però adesso si comincia ad andare avanti, c'è un piano per la raccolta, ma anche un piano per il riutilizzo, nel senso che il granchio blu, che è una specie aliena, sta diventando un percorso di nuove economie - ha sottolineato il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. "Quindi un movimento c'è, è importante, e dobbiamo andare avanti a fianco dei pescatori e di tutti coloro che hanno interesse su un luogo e che collaborano". Si tratta "passo per passo" da un lato di diminuire la popolazione di granchio blu, ha riferito Pichetto Fratin, "e quindi creare le condizioni per avere una nuova semina di vongole, dall'altro, per quello che rimane, fare interventi di gestione corretta". "Noi in Italia - ha proseguito Pichetto - abbiamo circa 3.300 specie aliene ormai. Il granchio blu c'era 70-80 anni fa, ma il mare non era così caldo per permettere una proliferazione di queste dimensioni con un milione di uova che ogni femmina deposita. Pertanto si tratta di trovare un punto di equilibrio. Nel G7 a presidenza italiana c'è stato un paragrafo che ha riguardato proprio le specie aliene". In merito ai danni all'ecosistema, "ci sono valutazioni da parte delle organizzazioni della pesca però per calcolarli complessivamente - ha concluso Pichetto - bisogna trovare il punto di fermo, non solo l'attuale fase iniziale, e comunque sono già decine di milioni. Bisogna arrivare a quello che sarà il nuovo equilibrio".
Coldiretti: danni granchio blu raddoppiati in meno di un anno
"I danni causati dal granchio blu alla pesca italiana sono ormai raddoppiati rispetto ai 100 milioni di euro stimati a metà 2024 e la messa in campo di un piano di intervento straordinario è importante per dare risposte alle imprese ittiche che hanno visto i propri allevamenti di acquacoltura devastati dal parassita alieno". Così Coldiretti ha commentato il piano per fronteggiare il crostaceo, a margine della presentazione delle misure al Masaf. Per non disperdere le risorse, precisa la Coldiretti, è importante un Piano nazionale di Coordinamento delle ricerche scientifiche delle specie aliene, tanto più necessario, considerando che gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre più evidenti, come dimostra la stessa proliferazione rapida del granchio blu. Per contrastare la diffusione del granchio, secondo la Coldiretti, vanno utilizzati inoltre predatori naturali autoctoni, come ad esempio il branzino, evitando altre soluzioni che comporterebbero l'ingresso nei nostri mari di altre specie, il cui impatto non sarebbe facilmente calcolabile. L'intero settore dell'acquacoltura, che rappresenta uno dei fiori all'occhiello della pesca Made in Italy con un valore di produzione di circa mezzo miliardo di euro, è in serio pericolo. La parte più significativa di questa produzione è costituita dalle cozze, seguite dalle vongole al terzo posto, senza dimenticare la produzione di ostriche, che sta diventando una vera e propria eccellenza italiana.
Fedagripesca: ipotesi un euro al chilo per indennizzi su granchio blu
Il costo di smaltimento per il granchio blu, è invece il focus di Fedagripesca, "è legato al costo vero di impresa della barca che si sposta e della giornata che il pescatore deve guadagnare. Nel piano c'è l'ipotesi di pagare a 1 euro al chilo il granchio come indennizzo al pescatore e a 50 centesimi al chilo quello che è lo smaltimento, vale a dire tutto ciò che in filiera deve servire per arrivare a smaltire il granchio che non ha delle potenzialità commerciali", spiega il vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca, Paolo Tiozzo. "La maggior parte del granchio pescato - ha spiegato - non è un granchio che è appetibile al mercato. Solo il 10% lo è. Perciò dovendo contenere per forza la biomassa del granchio siamo obbligati allo smaltimento". Per capire l'efficacia del piano "servirà almeno questa annualità. Ce ne accorgeremo in primavera, quando diventerà più vivace, perché adesso il granchio è nella fase dormiente". "In questo anno e mezzo si è lavorato - ha sottolineato Tiozzo - e bisogna ringraziare il governo perché non abbiamo mai visto un'azione congiunta come questa mirata ad un territorio specifico nel tentativo di salvaguardarlo; attendiamo con ansia che questo piano parta in maniera tale da mettere gli operatori immediatamente nelle condizioni - ha concluso il rappresentante di Fedagripesca - di entrare nella partita perché di questo stiamo parlando. O noi conteniamo il granchio e riportiamo la biodiversità all'equilibrio che c'era prima o la partita l'abbiamo persa".
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