Decarbonizzazione, 270 miliardi per il taglio del 50% di CO2 entro il 2050: lo studio

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Per centrare gli obiettivi stabiliti dall’Ue le città italiane possono giocare un ruolo centrale. Attivando opportune leve tecnologiche, con un investimento che ammonta a poco più di 10 miliardi di euro l’anno

La densità e l'efficienza intrinseca delle città le rende protagoniste chiave del progetto di decarbonizzazione. Le aree urbane, infatti, si caratterizzano già oggi per un'efficienza intrinseca, come quella termica degli edifici, quella dei servizi a rete e della mobilità. È quanto emerge da uno studio di Teha Group, in collaborazione con A2A e il contributo scientifico di ASviS, presentato al forum Teha di Cernobbio. Secondo lo studio, però, a supporto del processo di decarbonizzazione è necessario un pacchetto d'investimenti da 10 miliardi di euro l'anno, pari a 270 miliardi al 2050, per rendere possibile il processo di decarbonizzazione e il miglioramento dell'efficienza e della qualità della vita nelle città italiane, attivando una serie di leve tecnologiche e di servizio già oggi disponibili e riducendo le emissioni delle città di oltre il 50%.

Al centro dello studio le città italiane

Lo studio ha analizzato 112 comuni capoluogo, che coprono il 7% della superficie nazionale. Questi consumano il 29% del totale energetico nazionale, a fronte di circa il 60% del Pil generato. In generale le città richiedono minor consumo termico (-21% per unità di superficie), generano economie di densità per le reti idriche, elettriche e gas (le utenze allacciate alla rete elettrica e del gas per km sono circa 5 e 3 volte superiori a quelle nel resto del Paese) e sostengono un minor utilizzo dei mezzi individuali per gli spostamenti (+54% di Tpl e di modalità sostenibili in città rispetto al resto d'Italia).

Aumentare la sostenibilità

Nonostante l'efficienza, la concentrazione di attività nelle aree urbane rende necessario nei prossimi anni combinare tale efficienza con una crescente sostenibilità e qualità della vita: nel 2050, con l'attuale trend di urbanizzazione, le emissioni delle città italiane potrebbero crescere del 18%. Non stupisce, dunque, che 6 priorità su 10 riportate dai sindaci europei siano riconducibili proprio ad attività e progetti che coniughino benessere dei cittadini e sviluppo sostenibile. "Grazie alle leve tecnologiche già oggi disponibili, è possibile ridurre le emissioni delle città di oltre il 50%: in valori assoluti, si tratta di 32 milioni di tonnellate di CO2, pari all'anidride carbonica assorbita da 210 milioni di alberi", commenta Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A. "Un contributo sostanziale al percorso verso la neutralità climatica e per il benessere delle persone" ha aggiunto. Il presidente Roberto Tasca ha sottolineato come "il processo di urbanizzazione in atto potrebbe portare il 70% della popolazione mondiale a vivere in aree urbane", percentuale "che sale oltre l'80% in Italia e che avrà un conseguente impatto sulle emissioni".  

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