Notti tropicali, in quali capoluoghi di regione sono aumentate di più. Bologna in testa
AmbienteIntroduzione
Il fenomeno si presenta quando nelle ore di buio la temperatura non scende sotto i 20 gradi. L'aumento, secondo Istat, riguarda in tutto 96 città. Oltre a Bologna, si segnalano gli incrementi a Genova (+45,4), Milano (+43,5), Cagliari (+40,3) e Torino (+35,2). Aumenti inferiori si riscontrano invece a Potenza (+8,0), Trento (+7,7), L’Aquila (+3,0) e Aosta (+0,6).
L’Agenzia europea dell’ambiente ha spiegato che le temperature medie continueranno a crescere in tutta Europa e i picchi di calore aumenteranno con una maggiore rapidità. Gli europei dovranno quindi prepararsi ad affrontare un numero superiore di giorni di calore estremo ed eventi di precipitazioni più estremi
Quello che devi sapere
Il giorno più caldo della storia recente
- Il 22 luglio 2024, la temperatura media globale giornaliera ha raggiunto il nuovo record di 17,16°C. È il giorno più caldo della storia recente: lo segnalano i dati di Copernicus, il programma europeo che si occupa di rilevazioni satellitari. Il 23 luglio si è registrato un risultato analogo, 17,15. E le temperature sempre più alte stanno influendo anche sulle ore notturne
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L’allarme
- Alla luce dei dati emersi, si diffonde preoccupazione fra gli esperti del settore: “Ciò che è veramente sbalorditivo è la differenza tra la temperatura degli ultimi 13 mesi e i precedenti record di temperatura. Siamo ora in un territorio davvero inesplorato e, dato che il clima continua a riscaldarsi, siamo destinati a vedere nuovi record infranti nei mesi e negli anni futuri", ha commentato il presidente di Copernicus Carlo Buontempo
Cosa sono le notti tropicali
- Istat, per dare un quadro delle dinamiche climatiche anomale, conta fra l’altro anche le notti tropicali, cioè quelle in cui la temperatura non scende sotto i 20 gradi. L’istituto ha diffuso diversi dati relativi al 2022 in occasione della Cinquantesima Giornata Mondiale dell’Ambiente, celebrata dalle Nazioni Unite il 5 Giugno 2024
I capoluoghi di regione più colpiti
- OpenPolis ha elaborato i dati dell’Istituto e ha sottolineato l’andamento delle notti tropicali nei capoluoghi di regione: tutti presentano un incremento. Il principale si riscontra a Bologna: 46,8 notti rispetto alla media calcolata nel periodo 2006-2015. Seguono Genova (+45,4), Milano (+43,5), Cagliari (+40,3) e Torino (+35,2). Aumenti inferiori si riscontrano invece a Potenza (+8,0), Trento (+7,7), L’Aquila (+3,0) e Aosta (+0,6). Analizzati i soli Capoluoghi di Regione, i giorni estivi segnano in media un’anomalia di circa +28 giorni, mentre le notti tropicali di +32 notti
I capoluoghi di provincia
- Le misurazioni evidenziano che nel 2022 – anno più caldo registrato dal 1971 – ci sono stati aumenti sensibili per la maggior parte dei capoluoghi di provincia, dove in media i giorni estivi sono 136 e le notti tropicali sono 58 (rispettivamente +19 giorni e +20 notti sul decennio 2006-2015)
In tutto 96 città
- L’aumento delle notti tropicali rispetto a questo periodo interessa in tutto 96 città, in particolare Oristano (+65 notti), Bologna (+47), Genova (+45) e Massa Carrara (+44). In testa per aumenti di giorni estivi Roma (+54 giorni), Genova e Aosta (+41) e di notti tropicali Milano (+57 notti), Torino e Genova (+49) e Bologna (+47)
La Sicilia fra le regioni più colpite
- OpenPolis evidenzia anche che la Sicilia rientra fra le regioni più colpite. Messina è il comune capoluogo in cui si registra il maggior numero di notti tropicali, con 122 a temperature superiori ai 20 gradi. Seguono Agrigento (entrambe a 121) e Palermo (119). Poco distante male anche Reggio Calabria, sempre con 121. In questi territori, circa un terzo delle notti del 2022 riportava temperature sopra i 20 gradi
I comuni che segnano una diminuzione
- Sono sette i comuni in cui si registra una diminuzione di questo fenomeno: Isernia (-0,2), Belluno (-0,4), Caserta (-0,5), Ascoli Piceno (-1,3), Verona (-12,6) Macerata (-15,6) e Teramo (-16,8)
Cosa dice l’Agenzia europea dell’ambiente/1
- Questi valori vanno nella stessa direzione immaginata dall’Agenzia europea dell’ambiente, secondo cui le temperature medie continueranno a crescere in tutta Europa e i picchi di calore aumenteranno con una maggiore rapidità. Gli europei dovranno quindi prepararsi ad affrontare un numero superiore di giorni di calore estremo ed eventi di precipitazioni più estremi. Nello specifico l’Europa meridionale dovrebbe mettersi in grado di affrontare estati più calde, siccità più frequenti e un maggiore pericolo di incendi. L’Europa settentrionale, invece, dovrà interagire con le precipitazioni annuali e le piogge abbondanti. La parte centrale del continente infine dovrebbe essere attraversata da piogge estive di minore entità, ma anche da condizioni meteorologiche estreme più frequenti e più accentuate, tra cui forti precipitazioni, straripamenti fluviali, siccità e pericoli di incendio
Cosa dice l’Agenzia europea dell’ambiente/2
- Secondo le previsioni riscontrabili sul sito dell’Agenzia, la temperatura della superficie del mare, le ondate di calore marine e l’acidità dell’acqua aumenteranno in tutti i mari regionali europei. L’innalzamento del livello del mare evidenzia un’accelerazione lungo tutte le coste europee, ad eccezione del Mar Baltico settentrionale
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- I capoluoghi di regione più colpiti
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