Clima, Copernicus: “È stato il febbraio più caldo mai registrato”

Ambiente
Alberto Giuffrè

Alberto Giuffrè

L’osservatorio sui cambiamenti climatici registra il nono record di fila di questo tipo. “A meno che non riusciremo a ridurre le emissioni - spiega il direttore - inevitabilmente dovremo affrontare nuovi record e le loro conseguenze

C’è un nuovo record da segnare nel calendario della crisi climatica. Al momento è solo un dato, ma per toccarne con mano le conseguenze non dovremo aspettare a lungo. Il mese appena trascorso è stato, a livello globale, il febbraio più caldo mai registrato. A dirlo è il sistema di monitoraggio dell’Unione Europea Copernicus che comunica così il nono mese di fila con un record di questo tipo.

Febbraio sopra il grado e mezzo

A febbraio la temperatura media globale è stata più alta di 1.77 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Preoccupa dunque il superamento della soglia critica del grado e mezzo e, per quattro giorni consecutivi, anche dei due gradi di riscaldamento. Non vuol dire ancora che gli obiettivi dell’accordo di Parigi siano sfuggiti. Ma che, come già sperimentato negli ultimi anni, assisteremo a eventi estremi sempre più frequenti e intensi. A proposito di fenomeni, a livello locale - in gran parte del nostro Paese - febbraio ha avuto più precipitazioni rispetto alla media. Ma la Sicilia, così come parte della Francia e della Spagna, continua a vivere periodi di siccità che vanno oltre i valori medi.

Nessun stupore dagli scienziati

I nuovi dati non stupiscono gli scienziati. “Il clima risponde alle concentrazioni di gas serra nell’atmosfera”, nota Carlo Buontempo, direttore di Copernicus. Che aggiunge: “A meno che non riusciremo a ridurre le emissioni, inevitabilmente dovremo affrontare nuovi record e le loro conseguenze”. Ridurre le emissioni vuol dire innanzitutto abbandonare il prima possibile gas, petrolio e carbone così come stabilito da tutti i Paesi del mondo all’ultima conferenza sul Clima delle Nazioni Unite. 

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