Siccità, Coldiretti chiede incontro urgente a Salvini: "Serve Piano Invasi"

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L'appello arriva direttamente dal presidente Prandini, che mette in luce la difficile situazione delle produzioni nazionali, costrette a lottare quotidianamente con una siccità strutturale e con l'aggravamento del cambiamento climatico: "In Italia spreco inaccettabile"

“Manca un grande Piano Invasi”. È l’appello che Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, rivolge al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, chiedendo un incontro urgente alla luce di una siccità diventata, ormai, strutturale e degli allarmanti dati italiani. “L’Italia riesce a recuperare solo l’11% dei 300 miliardi di litri di acqua che ogni anno cadono sul territorio nazionale”, afferma Prandini. “Uno spreco inaccettabile in un territorio a fortissimo rischio desertificazione e con cronica carenza di acqua per i cittadini in alcune aree”. La siccità è un grande problema per le produzioni nazionali: nelle ultime 48 ore alcune imprese agricole hanno allagato i campi per salvare città come Vicenza, mentre parallelamente centri urbani, campagne, industrie vivono periodi di siccità cronica.

I risultati del 2023 sono stati preoccupanti, con un calo del 70% per il raccolto del miele e del 12% per il pomodoro e la vendemmia. Inoltre, si è reso necessario un taglio del 10% della produzione di grano, del 60% di quella delle ciliegie e del 63% delle pere, a fronte di un valore dei danni superiore ai sei miliardi del 2022. 

La necessità di un Piano Invasi

Coldiretti fin dal 2015 ha studiato una strategia con progetti cantierabili e operativi per realizzare invasi su tutto il territorio nazionale che mettano in sicurezza i nostri territori, con l’acqua che diventa una fonte di accumulo di energia tra le più sostenibili in assoluto. Con l’avvio del grande piano nazionale per la realizzazione da nord a sud del Paese di invasi “si difende concretamente la sovranità alimentare ed energetica dell’Italia e, nello stesso tempo, si garantisce l’acqua ad aziende agricole, imprese e cittadinanza”, sostiene Prandini. “Per valorizzare la risorsa irrigua e il suo uso multiplo si punti a costruire e mettere in connessione tra loro una rete di invasi sostenibili, fatti senza uso di cemento, che assicurino acqua per i cittadini, per le coltivazioni e per la produzione di energia rinnovabile che renderà migliore l’ambiente e attiverà anche le risorse occupazionali per la manutenzione degli invasi. Inoltre sarà fondamentale anche recuperare, tramite un’opera di manutenzione, gli invasi già presenti sul territorio. Un'azione sistematica dove il ritardo è evidente”.

Una pianta di pomodoro in una immagine diffusa il 17 giugno 2022. Dalla Lombardia alla Sicilia, dal Piemonte al Molise, dal Veneto al Lazio, dalla Toscana alla Puglia la siccità stringe in una morsa i campi e i raccolti del 2022. La grande sete assedia città e campagne, con autobotti e razionamenti in case, orti e giardini, il Po in secca come mai negli ultimi 70 anni, i laghi svuotati e le campagne arse dove i danni provocati fino a ora ammontano a 2 miliardi di euro. E' il bilancio stilato dalla Coldiretti che ha disegnato la prima mappa della sete da Nord a Sud, con il taglio dei raccolti. ANSA/COLDIRETTI ++HO - NO SALES EDITORIAL USE ONLY++

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