
Giornata del paesaggio, viaggio in 9 luoghi del mondo cosi belli che non sembrano reali
Nella giornata mondiale del paesaggio partiamo per un viaggio attraverso distese di sale dove la distanza tra cielo e terra si annulla, passando per un grande lago dal colore inaspettato e tante altre ambientazioni oniriche che vi lasceranno a bocca aperta

Il Salar de Uyuni è tutto quello che resta di un antico lago preistorico. Con una superficie di 10.582 chilometri è il più grande deserto di sale del mondo e si trova in Bolivia. Intorno sono ancora presenti alcuni laghi che, quando traboccano, contribuiscono alla formazione di un sottile strato di acqua. Il riflesso sulla superficie crea un effetto incredibile, come se tra cielo e terra non ci fosse più confine

I colori del Grand Prismatic Spring sono stupefacenti: vanno dal rosso scalando verso giallo, verde e azzurro man mano che ci si avvicina al centro, esito della dispersione della luce bianca da parte di un prisma ottico. Siamo nel parco nazionale di Yellowstone e questa non è altro che una sorgente calda, la più grande degli Stati Uniti. La voragine piena di acqua è profonda come un edificio di dieci piani ed è abitata da una miriade di batteri termofili (amanti del calore) che danno vita ai diversi strati multicolore.

Ha il colore di una bubble-gum, messo in risalto dal contrasto con il blu intenso dell’Oceano. Il lago Hillier si trova sulla Middle Island, la più grande isola dell’Arcipelago Recherche, nell’Australia occidentale. L’aspetto di questo specchio d’acqua è dovuto alla presenza di un’alga chiamata Dunaliella salina che produce un pigmento che conferisce al lago Hillier la sua peculiare colorazione.

La valle di La Geria, nell'arcipelago delle Canarie, rappresenta la principale regione vinicola dell’Isola di Lanzarote. Il terreno composto da sabbie emesse dalle eruzioni del vulcano Timanfaya e i forti venti rendono questa zona inospitale, ma gli abitanti hanno ereditato un’antica tecnica di coltivazione che consiste nello scavare cavità negli spessi strati di picón (ceneri vulcaniche) e piantando al loro interno le piante. La buca viene poi ricoperta di terra e strati di picón, così i granuli vulcanici porosi mantengano l’umidità notturna nutrendo le piante.

Un’opera d’arte realizzata da acqua e vento. Se vi trovate in Arizona, Stati Uniti, non potete non trascorrere qualche ora nella riserva Navajo per visitare l’Antelope Canyon. Le pareti di arenaria sono state erose dagli agenti atmosferici creando forme che modellano lo spazio in modo imprevedibile, il resto dello spettacolo è offerto dai fasci di luce che si insinuano nelle fessure del Canyon.

Il Great Blue Hole è la più grande cavità di origine carsica del mondo con i suoi 300 metri di larghezza e 125 metri di profondità. Il Blue Hole si è formato migliaia di anni fa per poi venire sommerso dal mare. Oggi rappresenta una parte importante della barriera corallina del Belize ed è stato al centro di alcune spedizioni dell’esploratore marino Jacques Cousteau. Recenti viaggi sottomarini hanno mappato il sito mostrando formazioni minerali mai viste prima vicino al fondo del foro.

Dallol è una zona vulcanica situata in Etiopia ed è capace di suscitare negli esploratori terrore ma anche fascino. Le sue altissime temperature la rendono una delle aree più inospitali del pianeta. Qui si trovano sorgenti termali che formano laghi acidi dai colori suggestivi, visti i molti minerali presenti nel terreno come ferro, fosforo e lo zolfo responsabili delle accese tonalità gialle.

Il Giant's Causeway, Selciato del Gigante, si trova ai piedi delle scogliere basaltiche ai margini dell'altopiano di Antrim, nell'Irlanda del Nord. Il paesaggio è costituito da circa 40.000 enormi colonne di basalto nero che sporgono dal mare ed è stato di ispirazione per un’antica leggenda. L’area era una volta la casa del gigante Finn McCool che, minacciato da un altro gigante proveniente dalla Scozia, reagì gettando in mare massi dalla costa. Il Selciato è ciò che rimane dell'antica disputa.

Il suo nome in turco significa “castello di cotone”. Le piscine naturali delle terme di Pamukkale, in Turchia, sono riempite da acque che sgorgano a una temperatura di 35° e attraverso lunghi canali. Il bianco delle vasche si deve all’idrocarbonato di calcio di cui l’acqua è ricca e che, a contatto, con l’aria è protagonista della sedimentazione del carbonato di calcio.