“La probabilità di ottenere un anno più caldo, sia a livello globale che in Europa, aumenta ogni anno a causa dell'aumento dei livelli di gas serra”, afferma Samantha Burgess del Copernicus Climate Change Service, che ha compilato i dati per il rapporto annuale “The European State of the Climate”
È stato il secondo anno più caldo mai registrato. Il 2022, con 0,9 gradi al disopra del periodo 1991-2020 si aggiudica la medaglia d’argento nella lista degli annus horribilis. La temperatura media dell’ultimo quinquennio è stata di 2,2 °C al di sopra dell’era preindustriale e quella che abbiamo vissuto l’anno scorso è stata l’estate più bollente di sempre con picchi di 8 °C superiori alla media in Groenlandia e oltre 5 chilometri cubi di riduzione dei ghiacciai alpini (l'equivalente di un calo di altezza di 3,5 metri). A rivelare i dati, drammatici e allarmanti, è il rapporto annuale The European State of the Climate.
El Niño porta la temperatura ai massimi a livello globale
“La probabilità di ottenere un anno più caldo, sia a livello globale che in Europa, aumenta ogni anno a causa dell'aumento dei livelli di gas serra”, afferma Samantha Burgess del Copernicus Climate Change Service, che ha compilato i dati per il rapporto. "Se immaginate un mazzo di carte in cui le carte nere sono gli anni più freddi e quelle rosse i più caldi, allora l'effetto del riscaldamento globale è come rimuovere le carte nere dal mazzo ogni anno e sostituirle con quelle rosse”. “Stiamo per entrare in una fase di El Niño, l’oscillazione climatica nel Pacifico che tipicamente porta a massimi di temperatura a livello globale” ha detto al Corriere della Sera Carlo Buontempo, direttore del Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus. “Ci aspettiamo fra il 2023 e il 2024 nuovi record. A livello europeo, le previsioni sono più incerte, ma il trend è di una temperatura in continuo aumento. Se fossi un giocatore d’azzardo scommetterei su un’estate molto calda”
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I dati del Rapporto
Nessun angolo d'Europa è uscito indenne dalle condizioni estreme del 2022. Le alte temperature e le lunghe ore di sole hanno portato le concentrazioni di ozono superficiale a raggiungere livelli potenzialmente dannosi in gran parte del Vecchio Continente. Nell'Europa occidentale, le temperature massime estive sono state di ben 10°C superiori alla media e, per la prima volta nella storia, le temperature nel Regno Unito hanno raggiunto i 40°C. In tutta l’area meridionale, le ondate di caldo hanno portato a un numero record di giorni con uno stress da caldo molto forte, con temperature comprese tra 38°C e 46°C. Situazione analoga anche nell’Artico dove, secondo il rapporto, il 2022 è stato il sesto anno più caldo mai registrato con alcune aree delle Svalbard che hanno registrato temperature di 2,5°C sopra la media.