Cop27, Nord e Sud del mondo: una questione di soldi. E distanze

Ambiente

l'inviato a Sharm el-Sheikh, Alberto Giuffrè

Alla conferenza sul Clima delle Nazioni Unite in corso in Egitto i leader vanno via e adesso lo spazio è tutto per i negoziati. Vanessa Nakate e Luisa Neubauer protestano fuori dalla Plenaria

Il Nord e il Sud del Mondo: dentro alla sala plenaria della Cop27 di Sharm, dove parlano i leader, le distanze tra le due parti sono lontane. Una promette, l’altra chiede subito giustizia climatica e azioni concrete. Ma a pochi metri da lì, fuori dalla sala, il Nord e il Sud del mondo, rappresentati dagli attivisti per il clima, sono uniti e hanno un solo messaggio: basta con i combustibili fossili responsabili dei cambiamenti climatici. Pochi attivisti che sono riusciti ad arrivare in Egitto per fare sentire una voce che fino ad ora era mancata a questa conferenza. Tra loro anche Luisa Neubauer e Vanessa Nakate.

Tuvalu chiede un trattato di non proliferazione dei combustibili fossili

Una voce, quella del Sud, che porta l’isola di Tuvalu - il quarto Paese più piccolo al Mondo - a chiedere un trattato di non proliferazione dei combustibili fossili. Paesi come Tuvalu, che rischiano di scomparire per sempre, hanno bisogno secondo un rapporto presentato oggi di oltre 2mila miliardi all’anno entro il 2030 per adattarsi ai cambiamenti.

Zelensky: “Non possono esserci politiche sul clima efficaci senza la pace”

Tra le voci del nord globale la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen ha invitato gli altri Paesi a impegnarsi di più seguendo il modello di Bruxelles e continuando a investire sulle rinnovabili. Una transizione energetica che però rischia di essere frenata dalla guerra in Ucraina. Anche su questo punto ha insistito nel suo videomessaggio alla Cop, il presidente ucraino Zelensky: “Non possono esserci politiche sul clima efficaci senza la pace”. Ucraina che è presente a Sharm anche con un padiglione e che partecipa ai negoziati, così come la delegazione russa. A Sharm si è parlato però anche di greenwashing, l’ambientalismo di facciata. Le Nazioni Unite hanno pubblicato raccomandazioni che cercano di contrastare il fenomeno degli annunci, che arrivano da più parti, sulle emissioni nette zero.

I leader internazionali intanto vanno via e lasciano il campo ai negoziatori che hanno dieci giorni per cercare di ridurre, anche se di poco, la distanza tra Nord e Sud.

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