Paulownia, tutto quello che c'è da sapere sulla pianta anti smog

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Particolarmente utilizzata per i programmi di riforestazione, permette di assorbire in un anno 1.200 tonnellate di biossido di carbonio per ogni ettaro coltivato. Un numero pari alle emissioni rilasciate da un'auto in 100mila chilometri

Ripulisce l’aria e assorbe fino a 10 volte più CO2 di ogni altro albero: per questa ragione è diventata nota come la pianta anti-smog. La Paulownia è l’albero che cresce più velocemente al mondo, cinque o sei metri all’anno e ha un fusto che in un triennio può oltrepassare i 26 centimetri di diametro. Ma, soprattutto, è fondamentale per combattere lo smog: ogni ettaro coltivato (considerando 600 piante) assorbe in un anno 1.200 tonnellate di biossido di carbonio, l'equivalente delle emissioni rilasciate da un’auto in 100mila chilometri.

Utilizzata per la riforestazione

Queste caratteristiche fanno sì che la pianta sia particolarmente utilizzata nei programmi di riforestazione e nella produzione di crediti di carbonio. Apparsa in Europa a inizio 800, di recente ha guadagnato sempre più spazio. In Italia, come spiega Il Fatto Quotidiano, è parte di diversi progetti e diversi agricoltori a caccia di una coltura da reddito o di un’integrazione a quella già in corso stanno valutando la possibilità di investire in questo business. Dall’Emilia-Romagna al Piemonte, dal Veneto al Lazio.

Adatta a molteplici impieghi

La Paulownia è adatta a impieghi complementari tra loro. Ideale per quasi tutti i tipi di climi e terreni, il suo legno viene utilizzato nell’industria del mobile, ma anche in quella dell’imballaggio, per realizzare strumenti musicali, tavole da snowboard, sci e surf e nelle costruzioni navali.

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