Lo dice uno studio dell'Università Cattolica. In totale sono stati 1.422: si tratta del record negativo degli ultimi dieci anni, ma quello del 2022 potrebbe essere peggiore
Siamo il Paese con più incendi in Europa. Lo rileva un dossier dell'Università Cattolica di Roma con un titolo che lascia pochi dubbi sulle cause: "Il cambiamento climatico in Italia. Lo scenario italiano alla luce del documento Il cambiamento climatico è una crisi sanitaria" , documento delle Nazioni Unite sulla crisi climatica. Nel 2021 l'Italia è stato il primo Paese in Europa – e il secondo al mondo – per numero di incendi registrati: ben 1.422, per un totale di 160.000 ettari di superficie bruciati. Per avere un'idea, si tratta dell'equivalente di circa 230mila campi da calcio. Si tratta del numero più alto registrato nell'ultimo decennio. Ma ci aspettiamo dati peggiori anche per quest'anno. E i dati del 2022 potrebbero essere anche peggiori.
"Incendi soprattutto in zone boschive"
Quindici tra gli incendi avvenuti in Italia lo scorso anno hanno superato i 1.000 ettari ed il più grande, in Sardegna, ha interessato oltre 13.000 ettari di superficie. "Poi dobbiamo pensare – sottolinea Chiara Cadeddu, ricercatrice della Cattolica e autrice dello studio – che gli incendi riguardano per lo più zone boschive, fatto che produce danno su danno. Le aree verdi sono indispensabili per mitigare le temperature più elevate. Senza i boschi le temperature saliranno ancora di più, il caldo diventerà insopportabile e aumenterà il rischio di nuovi incendi".
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"I cambiamenti climatici rischiano di essere incontrollabili"
"La siccità estrema che stiamo vivendo – si legge nel dossier – sta gettando le basi per la desertificazione, il 25% della popolazione mondiale. Tra cui anche i residenti di alcune regioni del Sud Italia – Sicilia, Puglia e Calabria in testa. I cambiamenti climatici e gli eventi estremi che ne derivano causano conseguenze a catena che rischiano di essere incontrollabili. E gli incendi, purtroppo, sono la punta di un gigantesco iceberg".