Oceani, secondo l'Onu nel 2050 la plastica potrebbe superare tutti i pesci

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In occasione della conferenza sugli Oceani a Lisbona, il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres lancia l'allarme e parla di uno stato di emergenza per gli oceani: sempre più inquinati e in difficoltà a causa del surriscaldamento climatico

I mari del mondo sono in crisi a causa dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici. A lanciare l'allarme è il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres che durante la conferenza sugli oceani a Lisbona parla di una vera e propria “emergenza oceanica”. La nostra vita dipende dagli oceani che generano il 50% dell'ossigeno, forniscono nutrienti essenziali a miliardi di persone e, infine, coprono il 70% del pianeta, mitigando l'impatto dei cambiamenti climatici. Ma costa caro tutelarli. L’aumento dell’inquinamento in mare rovina gli oceani. A cominciare dalla plastica, in particolare quella monouso. Secondo il programma dell'Onu per l'Ambiente il contenuto in acqua è pari ad un camion di spazzatura di plastica ogni minuto. "Senza un'azione drastica, la plastica potrebbe superare tutti i pesci nell'oceano entro il 2050" ha avvertito Guterres spiegando che "non possiamo avere un pianeta sano senza un oceano sano".

 

 

Guterres: "Oceani malati in stato di emergenza"

"Purtroppo abbiamo dato gli oceani per scontati. Siamo attualmente confrontati a quello che chiamerei uno stato di emergenza” dichiara Guterres che invita il mondo a mobilitarsi per preservarne la salute. Il 29 giugno è prevista una "marcia blu" organizzata dall’Ong Ocean Alive per sensibilizzare l’umanità e far pressione sui leader mondiali riuniti in Portogallo. Se dovesse continuare al ritmo attuale, secondo un rapporto dell'Ocse, l'inquinamento da plastica triplicherà entro il 2060, con un miliardo di tonnellate di rifiuti l'anno. Mentre le emissioni inquinanti sono aumentate del 50% negli ultimi 60 anni, mari e oceani assorbono circa un quarto dell'inquinamento da CO2, pertanto sono diventati più acidi, destabilizzando le catene alimentari acquatiche e riducendo la capacità a captare sempre più gas carbonico. L'oceano sta subendo pesanti ondate di caldo marino che distruggono i coralli. Gli scienziati affermano che il 99% delle barriere coralline rischia di andare  perso se i riscaldamento medio raggiunge i 2 gradi al di sopra dei livelli preindustriali. 

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