Canada, i grizzly muoiono di fame per mancanza di salmone nei fiumi
AmbienteQuesti pesci sono una delle principali fonti di sostentamento per gli orsi e starebbero patendo negli ultimi anni un importante declino a causa del cambiamento climatico
In Canada i grizzly rischiano di morire di fame. E la causa andrebbe ricercata nella mancanza di salmone nei fiumi, loro principale fonte di sostentamento. Hanno destato grande preoccupazione le foto scattate in una località della Columbia Britannica dal fotografo naturalista Rolf Hicker che immortalano alcuni esemplari in un grave stato di malnutrizione, come riporta anche la Cnn. Il calo della presenza di salmoni potrebbe essere imputabile alle conseguenze del cambiamento climatico.
Le conseguenze del cambiamento climatico
Secondo i pescatori della Columbia Britannica, questa sarebbe la peggiore stagione dei salmoni in quasi 50 anni. E in vista del letargo dei grizzly, questo potrebbe essere un problema non da poco, considerando che il salmone è la principale fonte di nutrimento della specie. Il salmone sarebbe un'altra vittima della crisi climatica. Stando ad un rapporto di Fisheries and Oceans Canada, infatti, il clima del Paese si starebbe riscaldando due volte più velocemente rispetto alla media globale. E ciò inciderebbe drasticamente sugli ecosistemi del salmone. Il rapporto cita anche le ondate di calore del mare che aumentano inondazioni e siccità provocando un alto tasso di stress sulla popolazione dei pesci.
Spostamenti alla ricerca del cibo
Oltre la metà della popolazione dei grizzly in Canada vive nella Columbia Britannica. Il loro peso medio varia, secondo la Nature Conservancy del Canada, dai 100 ai 400 chilogrammi. Questa specie si nutre di bacche e piante, ma è il salmone la loro principale fonte di nutrimento. Hicker ha detto alla Cnn che non tutti gli orsi sono così magri come quelli da lui fotografati, ma la maggior parte non sarebbe sana. I grizzly starebbero quindi cominciando a spostarsi in altre aree, come ad esempio Vancouver, in cerca di cibo. La preoccupazione principale riguarda la possibilità o meno che esemplari come quelli fotografati da Hicker siano in grado, in quelle condizioni, di sopravvivere durante il letargo al lungo inverno.