Altri due delfini morti in Toscana: sono 40 dall'inizio dell'anno

Ambiente

I corpi sono stati trovati non lontano dalla costa. Sono ormai decine i casi riscontrati in zona e si pensa a un'epidemia dovuta a un particolare virus. La Regione: "Siamo tutti colpiti e rattristati da quanto sta accadendo nel santuario dei Cetacei"

Due delfini sono stati trovati morti vicino alle coste della Toscana: nel 2019 sono già 40 i casi simili in zona. L’Arpa regionale ha riferito che due esemplari morti di tursiope sono stati avvistati al largo di Viareggio, in Versilia, dove appena ieri, sulla spiaggia della Lecciona, era stato rinvenuto un altro delfino morto.

La causa dell’epidemia potrebbe essere il Morbillivirus

Sale così a 40 delfini morti il bilancio dei mammiferi acquatici deceduti in Toscana da inizio anno. Per gli esperti la causa dell’epidemia sarebbe il Morbillivirus: la prova sarebbero gli stomaci ritrovati completamente vuoti, come se la patologia li avesse indeboliti al punto da non riuscire a nutrirsi, fino a morire.

Disposte autopsie e analisi

La Regione Toscana ha già disposto 8 autopsie sui corpi dei delfini ed entro agosto si avranno i risultati definitivi delle analisi affidate all'Università di Siena e all'Izslt di Pisa. "Siamo tutti colpiti e rattristati da quanto sta accadendo nel santuario dei Cetacei - ha detto l’assessore all’Ambiente Federica Fratoni - i delfini sono animali meravigliosi, intelligenti e amati, e questo rende ancora più dolorosa la scoperta delle loro carcasse spiaggiate".

Sedici casi nel solo mese di luglio

Solo a luglio sono stati 16 i delfini spiaggiati. Tuttavia, non per tutti è stato possibile fare l'autopsia a causa delle avanzate condizioni di decomposizione delle carcasse. Tra i delfini sottoposti ad autopsia c'è anche un cucciolo trovato morto ieri.

I precedenti nel 2013 e nel 2017

La moria avrebbe diversi precedenti, nel 2013 e nel 2017. La stessa Regione ha ricordato che già in quegli anni "si è assistito a importanti epidemie di tale virosi tra i cetacei, che però hanno interessato principalmente la specie Stenella striata".

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