Santorini, "stop agli asini che trasportano turisti": la protesta degli attivisti

Ambiente
Un esempio del trasporto turistico in cui vengono impiegati gli asini (Getty Images)

Gli animali, sovraccaricati dal trasporto dei visitatori e dei loro pesi sull'isola, soffrirebbero di fatica, danni alla spina dorsale e piaghe da sella. Gli attivisti chiedono che siano protetti

Uno dei simboli più famosi di Santorini sono gli asinelli che si arrampicano, lenti e inesorabili, lungo i ripidi viottoli. Tuttavia l'isola greca ora rischia di perdere questo economico ed ecologico mezzo di trasporto a causa delle proteste di attivisti che denunciano le terribili condizioni di salute in cui vessano questi animali a causa del trasporto di turisti. Lo riporta il Guardian.

"Mettetevi nei loro zoccoli"

A promuovere l'azione di protesta nei confronti dello sfruttamento degli asini sono stati gli attivisti di UK Donkey Sanctuary, in collaborazione con l'industria dei traghetti. Il risultato si è tradotto in un'iniziativa senza precedenti, dal titolo "In their Hooves" (trad., "Nei loro zoccoli"), per sensibilizzare i viaggiatori allo stress che questi animali subiscono, trasportando cose e persone su per le ripide salite. All'arrivo al porto di Fira, verrà chiesto loro di "mettersi nei loro zoccoli", pensare bene prima di decidere di noleggiare un animale per percorrere i 600 scalini. "La campagna sta per iniziare", ha dichiarato il sindaco dell'isola Nikos Zorzos, che ha riferito dell'accordo raggiunto con i rappresentanti dell'industria del trasporto marittimo.

Gli effetti sui muli

"I nostri muli e asini fanno parte della nostra tradizione - spiega Zorzos -. Sono soprattutto i proprietari più giovani ad aver capito che questi animali hanno bisogno di cure". Infatti, secondo alcune analisi portate all'attenzione delle autorità dagli attivisti, gli animali costretti a queste faticose sfacchinate sull'isola, a 400 metri sul livello del mare, avrebbero prodotto piaghe da sella, danni alla spina dorsale ed effetti cronici della fatica.

La legge

La funivia a cinque cabine, installata prima che il turismo a Santorini aumentasse vertiginosamente, non è bastata ad assorbire il flusso di turisti che si riversano sull'isola delle Cicladi. Per questo l'uso degli asinelli come mezzo di trasporto è rimasta una delle opzioni a disposizione dei viaggiatori. La scorsa estate oltre 108.000 persone hanno firmato una petizione online, in cui si sosteneva l'inutilità e la crudeltà di questa abitudine di usare gli asinelli per vivere "la vera esperienza greca". Ciò ha portato il governo ad emanare una legge che vietasse di caricare gli animali con pesi eccedenti i 100 chili o un quinto del loro peso corporeo. Ma i vacanzieri non sono menzionati in questo divieto, così che turisti in sovrappeso vengono ancora trasportati a dorso di mulo.

Verso un uso responsabile degli asini

"La nostra campagna mira ad incoraggiare i turisti a fermarsi e a pensare prima di usare un mulo taxi per scalare i ripidi scalini dal porto di Fira", spiega Catherine Rice, portavoce dell'associazione UK Donkey Sanctuary. L'obiettivo è costringere i viaggiatori a pensare alle condizioni in cui sono tenuti gli asini e a quanto peso metterebbero loro sulle spalle. "Altre soluzioni, come camminare o prendere un'auto, possono essere un modo più responsabile di viaggiare". Maria Deligianni, rappresentante del gruppo navale CLIA, ha sottolineato come gli asini siano uno dei simboli dell'isola: "Per questo ci uniamo al Donkey Sanctuary per spingere i visitatori a usare i loro servizi responsabilmente".

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