Plastica, Ue ricicla solo 4%. Obiettivo: dieci tonnellate nel 2025

Ambiente
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Solo fra i 2 e i 3 milioni di tonnellate di plastica a fronte dei 49 milioni prodotti. Uno spreco economico e un danno ambientale, secondo commissaria europea Bienkowska. Lunedì in Commissione una nuova direttiva sull'inquinamento.  Sky - Un mare da salvare: LO SPECIALE

Solo fra i 2 e i 3 milioni di tonnellate di plastica a fronte dei 49 milioni prodotti: è quanto si ricicla nell'Unione Europea, più o meno il 4% dei materiali immessi nel mercato. L'obiettivo? Arrivare entro il 2025 a 10 milioni di tonnellate di plastica riciclata e impiegata per produrre nuovi oggetti. “È al contempo uno spreco in chiave economica e un danno ambientale. Lavorando insieme all'industria europea, sono convinta che possiamo fare in modo che ciò diventi realtà, a beneficio di tutti”, ha detto la commissaria Ue per l'industria Elbieta Bienkowska durante il convegno “A circular future with plastics” organizzato a Milano per il 24 e 25 maggio.

La direttiva europea

"Non stiamo spingendo per una economia 'free plastic' perché non è possibile, ma vogliamo, specialmente per quanto riguarda i prodotti monouso (come tazze, cannucce o sacchetti), che i produttori li facciamo con materiali differenti, perché è possibile", ha aggiunto la commissaria Ue parlando della nuova direttiva sulla riduzione dell'inquinamento da plastica, che la Commissione europea presenterà lunedì.

L’incontro

Durante il convegno milanese organizzato da Eupc, l’associazione europea dell'industria di trasformazione delle materie plastiche, è emerso che nella filiera del riciclo lavorano circa 50 mila piccole e medie imprese e 1,6 milioni di addetti. Entro il 2040, si punta al riutilizzo del 70% dei rifiuti plastici per il packaging e al 50% per tutti gli altri rifiuti in plastica.

Riprogettare

Per raggiungere questi obiettivi bisognerebbe però ripensare la progettazione e la produzione dei prodotti in plastica, così da facilitarne il riutilizzo e il riciclo post-consumo. Un apporto determinante deve essere dato dalle istituzioni sul piano normativo-regolamentario e non da ultima da una maggiore educazione del consumatore su una corretta e attenta gestione delle plastiche, in particolare quelle monouso.

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