Giornata mondiale della biodiversità, a tutela di flora e fauna

Ambiente
Fenicotteri nella riserva naturale di Saline di Priolo a Siracusa (foto: Lipu)

Il 22 maggio, fin dal 2000 quando è entrata in vigore, si celebra la Giornata istituita dalle Nazioni Unite per tutelare le varietà della natura minacciate sempre più spesso dalle attività umane

Il 22 maggio si celebra la Giornata mondiale della biodiversità. Istituita dalle Nazioni Unite nel 2000, l'edizione di quest'anno segna il 25esimo anniversario dell'entrata in vigore della Convenzione sulla diversità biologica. Questo documento rappresenta lo strumento legale internazionale per "la conservazione della diversità biologica, l'uso sostenibile delle sue componenti e la giusta ed equa condivisione dei benefici derivanti dall'utilizzo delle risorse genetiche" ed è stato ratificato da 196 nazioni. La Giornata mondiale della biodiversità, sin dalla sua istituzione, ha come scopo la tutela della flora e della fauna mondiali, la cui sopravvivenza è sempre più spesso minacciata, in particolare dalle attività umane.

Che cos'è la biodiversità

Biodiversità è il termine che è stato coniato per indicare la varietà di vita sulla Terra. La diversità biologica presente oggi sul nostro pianeta è il frutto di miliardi di anni di evoluzione, influenzata da processi naturali, ma ormai sempre più spesso anche dall'intervento dell'uomo. La diversità è intesa come varietà di piante, animali e microrganismi. A oggi, sono state identificate sul nostro pianeta circa 1,75 milioni di specie, per lo più piccole creature come gli insetti. Gli scienziati sostengono che in realtà la cifra si avvicinerebbe ai 13 milioni, mentre le stime vanno da tre a 100 milioni. L'Onu ha scelto come data per la celebrazione il 22 maggio attraverso la risoluzione 55/201 del 20 dicembre del 2000. Questa data coincide con l'adozione del testo della Convenzione sulla biodiversità, ratificato da 196 Paesi ed entrato in vigore nel 1993. L'idea alla base del documento è quella di conservare la diversità biologica attraverso un uso sostenibile delle risorse e una condivisione equa dei benefici.

Iniziative in Italia

In occasione della Giornata internazionale della biodiversità, sarà inaugurato il "Frutteto della Biodiversità", realizzato da Fondazione Fico e Arpae che hanno piantato i gemelli dei patriarchi da frutto e forestali più significativi d'Italia. Fra le 15 piante scelte fra le varie regioni d’Italia e messe a dimora presso la Fondazione Fico di Bologna, ve ne sono alcune da primato nazionale. Il mandorlo di San Giovanni Rotondo in Puglia, ad esempio, è il più grande d’Italia, con i suoi 4,6 metri di circonferenza misurati a 1,3 metri da terra e l’età stimata di circa 300 anni. O il pero da record di San Severino Lucano in Basilicata, con circonferenza di oltre 4 metri e 3 secoli di vita. Ma, soprattutto, il noce più anziano d’Europa e più grande d’Italia: vive a Poggiodomo in Umbria ed è caratterizzato dalla straordinaria circonferenza di oltre 5 metri che ancora fruttifica. La Lega nazionale protezione uccelli (Lipu) ha organizzato il "Festival Natura 2000 day".

Biodiversità a rischio

Secondo Cristiana Pasca Palmer, segretario della Convenzione sulla diversità biologica, la biodiversità starebbe registrando un continuo declino in tutte le regioni del mondo. "La perdita di natura - ha detto - aggrava altre sfide globali come il cambiamento climatico, la sicurezza alimentare e idrica, la salute pubblica e può potenzialmente portare a conseguenze catastrofiche per l'esistenza umana". Tra i pericoli principali, ci sarebbe la distruzione degli habitat, a partire dalle foreste, dimora dell'80% delle specie esistenti nel mondo. Secondo i dati forniti dall'università del Maryland, solo nel 2016, il nostro pianeta avrebbe perso quasi 30 milioni di ettari di copertura arborea. L'altra minaccia alla biodiversità arriva dal bracconaggio. Secondo il Wwf , sarebbero almeno 7mila le specie minacciate dai bracconieri e dal commercio illegale nel mondo. In Italia, secondo gli ultimi dati contenuti nell'annuario 2017 dell'Ispra, il 31% degli animali vertebrati sarebbe a rischio di estinzione, insieme alla metà delle specie vegetali. Palmer ha sottolineato l'urgenza di sfruttare i prossimi due anni per raggiungere gli obiettivi internazionali del Piano strategico sulla biodiversità 2011-2020 e per fissare un nuovo accordo che crei le condizioni per cui "gli esseri umani possano prosperare e svilupparsi in armonia con la natura entro il 2050".

La minaccia delle specie invasive

Oltre alla perdita di habitat e al bracconaggio, un altro fenomeno minaccia la biodiversità: è la diffusione incontrollata delle specie aliene invasive. Un fenomeno che ha costi sociali ed economici che ammonterebbero a 12 miliardi di euro l'anno solo nell'Unione europea. Piante e animali esotici e invasivi, infatti, possono causare l'estinzione delle specie autoctone. In Italia sono presenti più di tremila specie aliene, introdotte spesso volontariamente, di cui il 15% invasive. Negli ultimi 30 anni - come hanno evidenziato Ispra e Legambiente - il numero delle specie aliene nel nostro Paese è aumentato del 96%. Guardando ai mari europei, il Mediterraneo sarebbe il più colpito dal fenomeno delle specie ivasive. Qui il numero di specie marine aliene è più che raddoppiato tra il 1970 e il 2015, e ora se ne contano 837, di cui 186 arrivate attraverso il canale di Suez. Nei mari italiani convivono 42 nuove specie ittiche.

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