Dopo i sacchetti, in arrivo tassa sulla plastica: la proposta della Ue

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Il commissario europeo al bilancio, Gunther Oettinger, dovrebbe presentare la proposta il 16 gennaio. La tassa aiuterà i cittadini a ridurne il consumo, la produzione calerà e il gettito potrà colmare il buco lasciato dalla Brexit 

Prosegue la lotta dell’Unione europea contro le plastiche inquinanti. Mentre in Italia imperversa la polemica sui sacchetti bio a pagamento, Bruxelles propone una tassa sulla plastica che aiuterà i cittadini a ridurne il consumo (LO SPECIALE: SKY UN MARE DA SALVARE). Ne consegue, quindi, che calerà la produzione e il gettito finirà direttamente nelle casse del bilancio europeo, andando a colmare in parte quel buco da 12-14 miliardi che si aprirà dopo la Brexit. L’idea è stata presentata dal commissario al bilancio, Gunther Oettinger.

Proposta interna a "strategia europea delle plastiche"

La Commissione europea, ha spiegato Oetteinger, dovrebbe presentare la proposta insieme al pacchetto in arrivo il 16 gennaio. Si tratta di una 'strategia europea sulle plastiche', nell'ambito della politica per lo sviluppo di un'economia 'circolare' sostenibile e rispettosa dell'ambiente. Ma anche capace, con un adeguato sostegno finanziario e normativo, di agevolare la riqualificazione delle industrie coinvolte e di stimolare l'innovazione.

Mancano ancora i dettagli

"Noi utilizziamo e produciamo troppa plastica, che nonostante il riciclaggio finisce nei rifiuti", e dall’ 1 gennaio non va nemmeno più in Cina, dove "diventava giocattoli per bambini", ha detto il commissario. "Dal primo gennaio la Cina ha chiuso il mercato e noi dobbiamo ridurre la quantità di plastica", ha poi aggiunto. Per questo Bruxelles ha pensato a un modo "per disincentivare" la circolazione del materiale inquinante, che sia anche utile ai fini economici. "Ci sarà una tassa sulla plastica", ha spiegato quindi Oettinger, chiarendo però che mancano ancora tutti i dettagli. Non è ancora chiaro, infatti, cosa andrà a colpire la tassa - se le componenti che si usano per fabbricarla oppure il prodotto finito - né se ci saranno esenzioni, ad esempio, per prodotti di uso quotidiano come i cartoni del latte. L'idea, comunque, non si inserisce solo nel quadro della lotta all'inquinamento, ma anche in quello dei negoziati del prossimo quadro finanziario europeo, che parità dal 2021. 

La tassa sulla plastica in risposta a Brexit

Sulla questione Brexit, Oettinger ha spiegato che il buco dell’addio di Londra all’Ue andrà colmato per metà con tagli al bilancio e per metà con nuove risorse. La tassa sulla plastica è un esempio, ma il commissario suggerisce anche di destinare al bilancio comune i ricavi dello scambio di quote di emissioni nocive (Ets) che oggi invece incassano i singoli Stati.

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