Lav: 900mila animali sottoposti a sperimentazione scientifica

Ambiente
La Lega anti vivisezione (Lav) nel 2017 ha compiuto 40 anni (Getty Images)

La Lega anti vivisezione, in occasione della pubblicazione del suo Bilancio Sociale, accende i riflettori sulle molte situazioni preoccupanti in Italia. Dal documento emerge anche che ogni anno 130mila cani e gatti vengono abbandonati

La Lega anti vivisezione (Lav) nel 2017 ha compiuto 40 anni e, in occasione della pubblicazione del Bilancio Sociale, fa un’istantanea del preoccupante trattamento a cui sono sottoposti gli animali nel nostro Paese. Tra i dati più preoccupanti che emergono dall’analisi dell’associazione animalista ci sono i 900mila esemplari che ogni anno sono sottoposti a sperimentazione scientifica in Italia, ma anche i duemila "prigionieri" dei circhi.

Animali relegati al ruolo di oggetti

Gli animali, scrive Lav nel documento, "sono attori importanti della nostra quotidianità, spesso indifesi, relegati al ruolo di oggetti, destinatari di violenze e maltrattamenti". Motivo per il quale, sostengono gli animalisti, assume ancora più importanza "un impegno costante dalla parte degli animali", che ha portato Lav a raggiungere "tanti risultati concreti". Tra i numeri più preccupanti a cui fa riferimento l'associazione ci sono gli ottomila cuccioli che ogni mese sono vittime del traffico illegale, i 130mila cani e gatti abbandonati ogni anno e i 200mila visoni che vengono allevati e uccisi per fini alimentari e per la produzione di pellicce. E ancora: 600 milioni gli animali allevati in Italia tra galline ovaiole, polli, bovini, suini e conigli, e 154 milioni di vittime della caccia ogni anno in sole 5 regioni italiane.

 

L’importanza del Bilancio Sociale

Nel documento Lav spiega che la scelta di pubblicare il Bilancio Sociale deriva dall’importanza di raccoglierle in un unico strumento esplicativo i risultati che sono stati ottenuti. "Per il secondo anno consecutivo - scrive Lav - l’associazione ha analizzato l’impatto del proprio operato sul territorio, descrivendo le attività svolte in difesa di tutti gli animali e quali esiti queste hanno prodotto". Un’attività non solo "doverosa nei confronti di chi ci sostiene e collabora con noi, ma anche necessario per poter fare di più e meglio per loro, gli animali che difendiamo".

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