Sardegna, le Saline Conti Vecchi aprono al pubblico

Ambiente
Una vista delle saline (Foto dal profilo Twitter ufficiale del Fai)

Da domenica 28 maggio sarà possibile visitare questo sito che presenta elementi caratteristici sia dal punto di vista naturalistico che da quello dell'archeologia industriale

Le Saline Conti Vecchi, a due passi da Cagliari, grazie a una partnership fra Eni e Fondo Ambiente Italiano (Fai), sono state riqualificate per creare quello che diventerà a breve un nuovo percorso di interesse turistico. La presentazione del sito, di valore storico oltre che naturalistico, si è tenuta venerdì 26 maggio, mentre l'apertura per il pubblico è prevista per domenica 28.

Oltre 80 anni di storia

Inaugurate nel 1931, le Saline Conti Vecchi sono un sito produttivo tuttora in funzione e di proprietà dell'Eni attraverso la controllata Syndial, il ramo dell'azienda specializzato in "interventi di bonifica e di ripristino ambientale in aree dismesse" propedeutici a nuove iniziative di reindustrializzazione. L'area produttiva si estende per 2.700 ettari ed è suddivisa fra i comuni di Assemini, Capoterra e Cagliari.

Il recupero e la valorizzazione

L'intervento di riqualificazione consentirà al visitatore di entrare in contatto con gli ambienti e le strumentazioni storiche del sito, che il Fai definisce "archeologia industriale". Si potranno osservare, dunque, allestimenti d'epoca, documenti storici e videoproiezioni dedicate alla storia dell'estrazione del sale. Inoltre per dieci mesi all'anno, secondo quanto ha comunicato il Fai, saranno visitabili anche parte del complesso delle storiche saline attraverso la realizzazione di percorsi di visita dedicati che permetteranno di apprezzare come dal punto di vista naturalistico "saline e impianti industriali sono un unicum perfettamente integrato" con il territorio circostante.  

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La sfida per il turismo

Per una buona parte dei visitatori dell'isola, la Sardegna è strettamente collegata alle sue coste settentrionali, fra le quali si trova la famosa costa Smeralda. Il Fai non fa segreto del fatto l'obiettivo del progetto è "promuovere la valorizzazione culturale e ambientale di un sito in attività da quasi novanta anni" le cui caratteristiche e potenzialità sono "tali da prefigurare uno sviluppo turistico-culturale diverso da quello della costa nord-est dell'isola".

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