Rinnovabili, nel 2016 sorpasso parziale di eolico su carbone in Europa
AmbienteSecondo il rapporto WindEurope, il potenziale energetico ricavato dal vento sarebbe secondo solo a quello delle centrali a gas. Ma in termini di consumo reale, gli impianti alimentati da combustibili fossili restano avanti grazie al maggiore rendimento effettivo
Il 2016 è stato l’anno del sorpasso dell’eolico sulle fonti tradizionali in Europa in termini di capacità produttiva: l’elettricità che potrebbe essere potenzialmente ricavata dalle centrali che sfruttano l’energia del vento avrebbe superato infatti la capacità delle centrali a carbone. È quanto emerge da un rapporto stilato da WindEurope, l’associazione con base a Bruxelles che ne promuove l’utilizzo. Con una capacità energetica totale sul territorio di 153,7 gigawatt, l’energia eolica è seconda solo agli impianti alimentati a gas nel vecchio continente. A causa del rendimento inferiore delle centrali eoliche rispetto a quelle tradizionali, però, il consumo di questo tipo di energia registrato nel 2016 ha rappresentato solo il 10,4% del valore complessivo.
L’Europa vira sulle rinnovabili – Rispetto al totale della nuova capacità energetica disponibile nei paesi dell’Unione europea, nel 2016 le energie eolica, solare, quella proveniente dalle biomasse e da fonti idriche hanno contribuito per l’86%. Battuto anche il precedente record del 79%, fissato nel 2014. Per la prima volta, i parchi eolici hanno rappresentato oltre la metà della capacità energetica disponibile, secondo i dati diffusi da WindEurope, scalzando il carbone al secondo posto e piazzandosi dietro solo alle centrali alimentate a gas. Tuttavia, la capacità dell’eolico resta un potenziale inespresso, considerando che il carbone è ancora la fonte che soddisfa maggiormente la domanda di energie elettrica in Europa. Ciò sarebbe dovuto alla natura intermittente degli impianti eolici, che hanno ancora un rendimento inferiore rispetto alle centrali che utilizzano fonti energetiche tradizionali.
I progetti rinnovabili – Uno dei progetti più importanti in Europa nell’ambito degli impianti alimentati con fonti rinnovabili è il parco eolico off-shore Gemini, a largo della costa olandese. Sarà il secondo più grande al mondo entro la fine di quest’anno, ma non è un caso isolato. Sulla sua scia ci sono anche la Gode Wind Farm situata nelle acque tedesche del Mare del Nord e un’altra centrale olandese: la Westermeerwind. La Germania è inoltre il paese che ha installato più impianti nel 2016. Nonostante questi progetti e i buoni numeri che emergono dagli investimenti sulle rinnovabili, l’amministratore delegato di WindEurope, Giles Dickson, esprime qualche perplessità sul lungo termine come riporta il Guardian: “Solo sette dei 28 Paesi Ue hanno politiche chiare sull’energia eolica per il periodo successivo al 2020. Assistiamo oggi a una diminuzione delle ambizioni politico-strategiche sulle rinnovabili rispetto a cinque o anche tre anni fa”. I 153,7 GW di capacità eolica installata in Europa sono ancora una frazione relativamente piccola rispetto ai 918,8 GW totali.