Amazon rimborsa 70 milioni di acquisti senza autorizzazione

Tecnologia
Il logo di Amazon (Getty Images)

Dopo una sentenza del giudice americano del 2016, il colosso della tecnologia ha rifiutato di ricorrere in appello accettando di restituire le somme addebitate illecitamente ad alcuni utenti per acquisti effettuati tramite app dai figli

Amazon ha accettato di restituire 70 milioni dollari ai suoi utenti che avevano ricevuto fatture considerate illegali per l'acquisto non autorizzato di app. La decisione del colosso guidato da Jeff Bezof si concretizza con la rinuncia al ricorso in appello contro la decisione del giudice federale che nell'aprile del 2016 l'aveva condannato a risarcire gli utenti delle spese sulle app compiute dai loro figli minorenni.

 

La vicenda – La decisione di Amazon chiude definitivamente un braccio di ferro iniziato un anno fa con la Federal Trade Commission, l'agenzia indipendente del governo Usa incaricata della protezione del consumatore. Era l'aprile del 2016 quando un giudice federale aveva accolto il ricorso della FTA che raccoglieva una serie di denunce da parte di consumatori su pagamenti non autorizzati. Erano quelli effettuati involontariamente dai figli attraverso le cosiddette app “freemium” cioè giochi digitali gratuiti che permettevano ai giocatori di compiere acquisti attraverso un click. Un meccanismo incontrollato che ha portato in diverse famiglie americane bollette con importi fuori norma. Al tempo del primo processo la FTC ha stimato che i genitori erano stati ingiustamente privati di una cifra pari a 86 milioni di dollari, oltre ai quali ne venivano chiesti ulteriori 26,5 milioni in qualidà di danni. Richiesta, quest'ultima, rigettata dal giudice John Coughenour che però ha imposto ad Amazon di rimborsare i propri clienti per aver omesso di informare chiaramente che le applicazioni gratuite potevano portare a compiere degli acquisti.

 

I rimborsi – La decisione di Amazon di mettere fine alla disputa permetterà di risarcire per oltre 70 milioni di dollari i clienti colpiti dalle bollette "extra" dal novembre 2011 al maggio 2016. In questa data, infatti, il colosso dell'elettronica ha inserito nelle sue app degli strumenti informativi e di protezione grazie ai quali si è impedito il ripetersi degli acquisti involontari da parte dei minori. Secondo quanto comunicato da FTC i primi rimborsi partiranno a breve e saranno esclusivamente in contanti: nel novembre 2016 il giudice ha infatti rigettato l'istanza con cui l'azienda chiedeva di poter rimborsare i propri clienti con gift card e buoni acquisto. La compagnia dovrà invece effettuare i risarcimenti direttamente sulle carte di credito degli acquirenti o emettendo un regolare assegno cartaceo.

 

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