Il Trono di Spade 7: la recensione del quinto episodio

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Linda Avolio

Oltre la Barriera, oltre ogni previsione. Mentre Daenerys si mostra sempre più dura con i suoi nemici, per la crescente preoccupazione di Tyrion e Varys, Jon si prepara ad andare a nord insieme a un gruppo di improbabili eroi per mettere in atto un piano folle ma necessario. Cersei, calcolatrice come non mai, organizza le sue prossime mosse per recuperare terreno, e tra Arya e Sansa si insinua il seme del dubbio, sapientemente coltivato da Ditocorto. In attesa dei prossimi appuntamenti con la serie, leggi la recensione del quinto episodio (NB, ovviamente CI SONO SPOILER se non l'avete ancora visto!!)

E finalmente si torna oltre la Barriera. Eastwatch (Forte Orientale), il quinto episodio della settima stagione de Il Trono di Spade, è decisamente meno movimentato del precedente, ma è denso di avvenimenti. E di rivelazioni.

 

 

 

Si riparte esattamente da dov’era finito Spoglie di Guerra, e scopriamo subito che Jaime è vivo. Il cavaliere e il fido Bronn emergono dalle acque del fiume, ben lontani dal campo di battaglia. Certo, che due uomini completamente vestiti e con copiose quantità di metallo addosso siano riusciti a evitare l’annegamento ha del miracoloso, ma agli autori della serie possiamo concedere queste e altre più o meno piccole libertà creative ai fini della narrazione. Jaime e Bronn sono vivi, si diceva, e solo per un motivo: il simpatico mercenario interpretato da Jerome Flynn vuole il suo compenso! Il leone con la mano d’oro, però, ha un unico pensiero: avvisare sua sorella. Jaime ha visto con i suoi occhi la potenza distruttiva dei Dothraki e di un drago, figuriamoci cosa succederà quando Daenerys li sguinzaglierà tutti e tre…

 

 

 

Ci facciamo un’idea della situazione insieme a Tyrion, che attraversa sconsolato il campo di battaglia, ormai ridotto a un mucchio di cenere, cadaveri, e Dothraki che fanno razzia di quel che è rimasto. Poco lontano, i soldati Lannister e Tarly sopravvissuti si riuniscono di fronte alla Madre dei Draghi. Dany dice loro di non essere lì per uccidere e impoverire il popolo, a questo ci sta pensando Cersei Lannister, lei è lì per spezzare la ruota che tiene prigionieri i sudditi. Poi, però, dà loro un ultimatum: inginocchiarsi davanti a lei e giurarle fedeltà, o morire. Il ruggito di Drogon per molti è sufficiente, ma non per Randyll Tarly, che non ha intenzione di combattere per una sovrana che non è né nata né cresciuta a Westeros. L’anziano lord sceglie di andare incontro alla morte, ma quando il figlio Dickon decide di seguirlo, Tyrion, visibilmente preoccupato, non può più stare zitto, e cerca prima di convincere il ragazzo, poi la sua regina. Nessuno dei due cambia però idea, e in pochi secondi le fiamme cancellano la casa Tarly. Dracarys. Ora rimane solo Sam.

 

 

 

Jaime è riuscito a tornare ad Approdo del Re, e ovviamente va subito dall’amata sorella. Hanno perso molti uomini, ma lei non sembra preoccupata: con l’oro dei Tyrell e il sostegno della Banca di Ferro sarà possibile ingaggiare un esercito di mercenari. Lui, però, dopo aver visto combattere i Dothraki, e dopo aver visto la furia di Drogon, la pensa diversamente. Forse è arrivato il momento di iniziare a preoccuparsi, perché questa guerra non può essere vinta. “E cosa dovremmo fare? Chiederle se ha voglia di fare pace? Io siedo sul trono di suo padre, quel padre che tu hai tradito e ucciso, e nella sua testa lei sta vincendo. Che offerta credi ci farebbe?”, gli chiede Cersei, che a dispetto chi la considera folle appare invece lucidissima. “Forse potremmo chiedere a Tyrion di intercedere per noi, sarebbe un modo per scusarsi per aver ucciso nostro padre e nostro figlio”, continua lei, ma a quel punto Jaime sgancia la bomba: è stata Olenna ad avvelenare Joffrey. La leonessa di casa Lannister non ci crede, non può crederci: come fidarsi di una confessione del genere? “Se tu fossi stata Olenna, avresti preferito vedere tua nipote sposata a Joffrey o a Tommen? Quale dei due Margaery avrebbe potuto controllare meglio, rendendo di fatto Olenna la vera sovrana dei Sette Regni”, chiede Jaime alla sorella-amante, e a quel punto il discorso è chiuso.

 

 

 

A Roccia del Drago assistiamo a un momento molto importante. Mentre Jon osserva l’orizzonte col suo solito broncio preoccupato, Daenerys fa ritorno. Dopo essere atterrato, Drogon ruggisce davanti al Re del Nord, ma poi succede qualcosa: il drago osserva attentamente il minuscolo esserino di fronte a lui, e si avvicina sempre di più col muso. E’ come se l’istinto gli stesse comunicando qualcosa…forse che questa persona è un Targaryen? In quanto valyriani, i Targaryen, puri o misti, in teoria sono gli unici da cui i draghi si lasciano toccare…e Drogon si lascia accarezzare da uno stupito ed emozionatissimo Jon. Sì, il figlio bastardo di Ned Stark è in realtà figlio di Rhaegar Targaryen. E non è neanche così bastardo come abbiamo creduto finora.

 

 

 

Dany ovviamente non rimane indifferente. L’intento degli autori è chiaramente quello di far avvicinare questi due personaggi, e la Madre dei Draghi sembra sempre più affascinata da Jon. E' curiosa: cosa intendeva esattamente Ser Davos quando ha detto “hai preso un pugnale nel cuore per la tua gente?” Il Re del Nord minimizza, a volte Se Davos esagera, ma quando lei gli chiede se si trattava solo di un modo di dire, di una figura retorica, lui è incerto e non sa cosa rispondere. A interrompere questo momento è l’arrivo di Ser Jorah, guarito e pronto a tornare a servire la sua regina. Dany è emozionata, quasi non riesce a trattenere le lacrime, e in un raro slancio di affetto abbraccia il cavaliere, suo caro e fidato amico. Ebbene sì: purtroppo per Jorah, alcune cose non sono cambiate!

 

 

 

A Grande Inverno, Bran prende in prestito il corpo di un corvo, e volando oltre la Barriera vede con i suoi occhi quanto è esteso l’esercito degli Estranei. Viene intercettato dal Re della Notte, ma riesce a staccarsi in tempo dall’animale. Vengono immediatamente inviati due messaggi: uno ai Maestri della Cittadella, l’altro a Jon. I saggi la prendono sul ridere: tutte superstizioni, chissà cosa succede su al nord, col freddo che fa pensano di vedere cose che non esistono! Sam ascolta incredulo: è mai possibile che degli uomini così informati non riescano a prendere sul serio una tale minaccia??! Per fortuna Ebrose gli permette di esprimere la sua opinione, e l’ultimo dei Tarly (che però non sa ancora di esserlo) non usa mezzi termini: sbagliano se credono che si tratti solo di storie inventate, e lui che ha visto con i propri occhi l’esercito dei morti lo sa bene. Sam non ha tutti i torti: se questi uomini così stimati mettessero in allerta i vari lord del Continente Occidentale, forse per i vivi le cose potrebbero mettersi meglio. I Maestri, però, lo liquidano in fretta, e come punizione gli danno altri volumi da ricopiare a mano. E’ proprio vero: nemo propheta in patria!

 

 

 

Nella sala del trono di Roccia del Drago, Tyrion e Varys discutono della svolta autoritaria di Daenerys. La ragazza, però, non è suo padre, sa cosa è giusto e cosa è sbagliato. “Devi fare in modo che ti ascolti”, dice il Ragno al Folletto, che in tutta risposta si rifugia nell’ennesimo calice di vino. Poco prima, però, è arrivato un corvo: si tratta del messaggio di Bran. Jon è toccato: prima pensava di avere solo Sansa, e ora scopre di avere altri due fratellastri in vita. E lui è lì, così lontano. Ci sono però questioni più pressanti: il Re della Notte e la sua armata si trovano ormai vicinissimi alla Barriera, precisamente alla parte orientale della costruzione, dove si trova Eastwatch, il Forte Orientale, il castello presidiato da Tormund e dai Bruti. Jon è pronto a partire insieme all’esercito di Daenerys, ma lei per adesso non ha intenzione di spostarsi a nord e lasciare il campo libero a Cersei.

 

 

 

A questo punto, però, Tyrion ha un’idea: se si riuscisse a convincere sua sorella che il pericolo è reale, che non è solo una storia inventata per spaventare i bambini, forse si potrebbe firmare una tregua. Ma come convincerla? Semplice: portando fino ad Approdo del Re un Estraneo. Si tratta di un piano folle, ma è anche l’unico praticabile, quantomeno per ora. Ser Jorah si offre volontario, ma siccome è evidente che il popolo libero non lo seguirà, serve un condottiero di cui i Bruti possano fidarsi: Jon. Davos è contrario, ma il Re del Nord è deciso: partirà, con o senza il permesso della Madre dei Draghi.

 

 

 

I lord delle terre del Nord sono inquieti: forse hanno sbagliato a proclamare re Jon Snow, visto che il loro sovrano è lontano proprio ora che c’è così bisogno di lui. Forse avrebbero dovuto proclamare Sansa regina. Lady Stark ascolta senza contraddire nessuno. Arya osserva da lontano: può fidarsi della sorella? Nella stanza dei genitori – è lì che ora sta Sansa –, le due discutono. Il personaggio di Maisie Williams (che durante questa stagione sta veramente dando prova delle sue capacità) rimprovera a quello di Sophie Turner di non aver difeso le scelte del fratellastro, e di averne minato la credibilità. Sansa cerca di spiegarle che non può correre il rischio di perdere alleati in vista della guerra imminente, ma Arya è molto dura: “E se Jon non tornerà, avrai bisogno del loro aiuto per poter avere ciò che vuoi veramente”. E’ evidente che l’attuale Lady Stark ha quantomeno accarezzato questo pensiero, e a dirla tutta è evidente che l’idea non le dispiace, su questo la giovane assassina non ha torto. “Ci hai pensato, ci stai pensando in questo stesso istante. Non vorresti, ma è così”, sono le pesantissime parole di Arya. Che Sansa possa spingersi così in là da tradire apertamente Jon dopo tutto quello che hanno passato, questo onestamente facciamo fatica a immaginarlo. Mai dire mai, però, specialmente se in giro c’è un personaggio come Ditocorto, medaglia d’oro in falsità, doppiogiochismo e manipolazione.

 

 

 

Ad Approdo del Re, Tyrion si prepara a incontrare Jaime, mentre Ser Davos ha una cosa importante da fare a Fondo delle Pulci. Come tutte le reunion fraterne della serie, anche quella tra i due Lannister è carica di tensione. Jaime, infatti, viene attirato con l’inganno da Bronn nelle segrete della Fortezza Rossa, e scopre solo a cose fatte che si trova lì per vedere il fratello minore. Ovviamente il discorso cade subito sul padre. “Mi avrebbe fatto giustiziare anche se sapeva che ero innocente. Non mi odiava per qualcosa che avevo fatto, ma per quello che sono! Un piccolo mostro venuto al mondo per punirlo! Credi che abbia voluto nascere così? Credi che l’abbia scelto?”, ringhia Tyrion, ma per Jaime, dopo la rivelazione di Olenna, è troppo. Il Folletto espone il folle piano al fratello, che a sua volta lo riporterà alla sorella. Davos, intanto, ha trovato ciò che cercava. O meglio, chi cercava: Gendry!! Dopo essere fuggito da Roccia del Drago, il figlio bastardo di Robert Baratheon non è andato il più lontano possibile, tutt’altro: si è “nascosto in bella vista”, ed è tornato a fare il fabbro nella Capitale. Beh, buon per lui, altrimenti a furia di remare sarebbe arrivato fino a Essos! Giusto il tempo di prendere il martello del padre (ma dove l’avrà trovato??) e via, addio Approdo del Re! Gendry, riconoscente nei confronti dell’ex contrabbandiere, si unisce così alla causa del Re del Nord.

 

 

 

Quando Jaime si reca nelle stanze della sorella, la trova insieme a Qyburn, e subito ha la sensazione che i due gli stiano nascondendo qualcosa. Lui le rivela di aver incontrato Tyrion, e le riporta la sua proposta di un incontro per discutere di un’eventuale tregua in vista dell’arrivo dell’esercito dei morti. Cersei ovviamente non prende neanche una parola sul serio, e confessa al fratello di essere a conoscenza di quanto successo: “Credi veramente che possa succedere qualcosa di importante senza che io lo sappia?” Il motivo per cui la sovrana ha permesso questo incontro è presto detto: in questo momento effettivamente una tregua potrebbe essere la cosa migliore, visto che la Madre dei Draghi si trova in evidente vantaggio. “Qualsiasi cosa si metterà contro di noi, la sconfiggeremo. Per noi, per la nostra casata…e per questo” afferma Cersei, toccandosi il ventre. E’ veramente così? La leonessa di casa Lannister è di nuovo incinta? Eppure la profezia di Maggy la Rana è chiara: avrà solo tre figli. Com’è dunque possibile che sia in arrivo un quarto? In realtà ci sono diversi scenari possibili: Cersei potrebbe stare mentendo per legare il fratello-amante ancora di più a sé, oppure potrebbe essere effettivamente incinta, ma potrebbe sia avere un aborto spontaneo sia abortire grazie a qualche intruglio preparato da Qyburn. O ancora, la peggiore delle ipotesi: potrebbe morire di parto, dunque non vedere mai questo suo quarto figlio. Cosa dobbiamo aspettarci? Ciò che è certo è che Jaime è incredulo, e assolutamente contento, soprattutto perché questa volta la sua paternità verrà riconosciuta. Giusto il tempo di un bacio e di abbraccio, e poi Lena Headey torna a indossare la faccia preferita del suo personaggio: il gelo: “Non tradirmi mai più”.

 

 

 

Dopo una veloce presentazione tra il bastardo di casa Baratheon e quello di casa Stark (ancora per poco!) nella caverna di Roccia del Drago – i due si piacciono fin da subito, a pelle, come i loro padri, che erano migliori amici –, è tempo di dire addio all’isola per salpare alla volta del Forte Orientale. Un saluto veloce a Ser Jorah, e poi l’attenzione di Daenerys è tutta per Jon, che cerca di sdrammatizzare: “Se non dovessi tornare indietro, almeno non dovrai più preoccuparti del Re del Nord”. Ma lei invece è preoccupata, infatti gli risponde: “Peccato, stavo iniziando ad abituarmi a lui”.

 

 

 

E poi arriviamo a quella che forse è la scena più importante dell’episodio, perché racchiude un’informazione che potrebbe cambiare totalmente le carte in tavola. Sam sta ricopiando a mano l’ennesimo manoscritto, e Gilly intanto sta leggendo un volume pieno di informazioni curiose. Per esempio, che la Cittadella ha 15.782 scalini. E che un certo Alto Septon Maynard, autore di questa simpatica raccolta di aneddoti, ha fatto dichiarare nullo il matrimonio di un certo principe Ragger (Gilly lo pronuncia male, ma è chiaro che si sta riferendo a Rhaegar Targaryen) e ha poi proceduto immediatamente a unirlo matrimonio con un’altra persona durante una cerimonia segreta a Dorne. Esatto: al 99 per cento, Rhaegar ha dunque ufficialmente sposato Lyanna, cosa che, di fatto, rende Jon un Targaryen a tutti gli effetti, e non un bastardo. Di conseguenza, se ciò fosse vero significherebbe che è Jon il primo in linea di successione, quantomeno per quanto riguarda i Targaryen! Peccato che Sam, scocciato e amareggiato per non essere stato ascoltato dai Maestri, ignori completamente questa informazione, decidendo anzi di fare le valigie, raccogliere alcuni testi e pergamene, e lasciare per sempre la Cittadella insieme alla compagna e al figlioletto. Starà tornando al Nord per aiutare l’amico Jon nella lotta contro gli Estranei e la Lunga Notte? Probabile, ma forse prima farà tappa alla residenza ufficiale di Tarly…per trovarla semi vuota. Sarà una brutta sorpresa per lui, anche perché probabilmente dovrà prendere il titolo di Lord Tarly. Vedremo cosa accadrà.

 

 

 

Chi è il più furbo sei Sette Regni? Per adesso la corona va a Ditocorto, che riesce a incastrare Arya e a farle credere che la sorella abbia tradito in passato la sua famiglia, e che dunque si pronta a farlo ancora. Il piano di Lord Baelish è geniale: prima recupera la famosa lettera che Sansa scrisse a Robb sotto minaccia anni fa, durante la guerra, e poi la nasconde, solo per fare in modo che la giovane lupa la trovi. Complimenti ad Aidan Gillen e al suo personaggio, che di nuovo riescono a cambiare le carte in tavola. Ma c’è un ma: e se Arya in realtà si fosse accorta di essere stata raggirata ma avesse comunque deciso di andare avanti solo per far credere a Ditocorto di averla fatta franca? Anche qui, non ci resta che attendere.

 

 

 

Quando arriva al Forte Orientale, Jon non perde tempo, ed espone il suo piano a Tormund. Il Bruto è scettico, ma è comunque pronto a seguire il suo Re. E’ vero, sono pochi, troppo pochi, ma ci sono altri individui che erano diretti a nord della Barriera e che potrebbero unirsi a loro. Di chi si tratterà? Il mistero viene svelato subito: si tratta del Mastino, di Beric Dondarrion, di Thoros di Myr, e degli altri confratelli della Fratellanza Senza Vessilli. Beric la butta subito sul Signore della Luce, ma Gendry lo smaschera: è stato lui a venderlo a Melisandre tempo addietro. Ser Jorah invece riconosce Thoros (chissà quando si saranno conosciuti questi due!), e Jon riconosce il Mastino (lo vide quando Re Robert si recò a Grande Inverno). Sta di fatto che questa improbabile e arrangiata compagnia attraverserà il confine per una missione praticamente suicida. Il motivo? Non importa quali siano le motivazioni e quale percorso li abbia fatti incontrare: alla fine sono tutti dalla stessa parte. Quale parte? “Quella di quelli che ancora respirano”, enuncia Jon.

 

 

 

 

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