I microrganismi dell'apparato riproduttivo possono proteggere le donne

Salute e Benessere
I ricercatori hanno coinvolto nello studio 110 donne
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Un team di ricerca ha studiato il sistema riproduttivo femminile, per capire quali batteri vi si annidino. Ciò permetterà di comprendere meglio come funzionano questi elementi e quali informazioni possono offrire per lo sviluppo di nuove cure

Migliorare la salute studiando i batteri: questa è una delle nuove tendenze della ricerca scientifica, che guarda al microbioma (cioè all'insieme del patrimonio genetico e delle interazioni dei microrganismi del corpo umano) come a un sistema da analizzare per predire malattie o difendersi dalle stesse. Un team di ricerca cinese ha applicato questa strategia di indagine all'apparato riproduttivo femminile, studiando quali microrganismi vi si annidano per capire quali sono tipici delle donne sane e quali attaccare per migliorare la loro salute. I risultati di questa attività di ricerca sono stati pubblicati su Nature.

I risultati

I ricercatori hanno analizzato l'apparato di 110 donne in età riproduttiva. Hanno studiato in particolare sei punti, includendo l'utero, il muco vaginale e le tube di Fallopio. Nel tratto più avanzato del sistema riproduttivo femminile la famiglia predominante di batteri è risultata quella del Lactobacillus. Questo tipo di batteri però è ad esempio quasi assente nel muco e nelle tube, a dimostrazione che i microrganismi variano a seconda del tratto considerato. Inoltre, gli scienziati hanno osservato che la popolazione batterica cambia in base al ciclo mestruale e che alcuni batteri sono associati alla presenza di determinate malattie. Le donne affette da tumori benigni all'utero, ad esempio, hanno più Lactobacillus nel muco cervicale rispetto a quelle sane. Questa ricerca ha anche sfatato il mito sulla presunta sterilità batterica di utero e placenta in gravidanza.

I possibili sviluppi

Lo studio ha coinvolto solo donne cinesi, cosa che potrebbe aver condizionato il risultato. Ciò nonostante, l'indagine aiuterà gli scienziati a comprendere meglio il funzionamento e le informazioni trasmesse dai batteri in particolari condizioni fisiche, sostenendo la medicina nello sviluppo di nuove cure e metodi diagnostici.

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