Avere un obiettivo nella vita aiuta a dormire meglio
Salute e BenessereSecondo uno studio, condotto negli Stati Uniti, uno scopo da raggiungere dà significato alla propria esistenza e influisce positivamente sul sonno
Avere una buona ragione per alzarsi dal letto alla mattina fa aumentare le probabilità di dormire meglio durante la notte. Lo dicono i risultati di uno studio condotto dalla Northwestern Feinberg School of Medicine e dal Rush University Medical Center di Chicago che ha preso in esame il sonno di persone comprese tra i 60 e i 100 anni. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista medica "Sleep Science and Practice".
Meno disturbi grazie a un obiettivo
Studi simili avevano già sostenuto in linea generale che avere uno scopo nella vita poteva migliorare il riposo, ma quello condotto dai ricercatori di Chicago è il primo che dimostri come l'avere un obiettivo porti a meno disturbi del sonno e abbia effetti di lungo periodo sulla qualità del dormire. "Aiutare le persone a coltivare uno scopo nella vita, attraverso le terapie della consapevolezza, potrebbe essere una strategia efficace per migliorare la qualità del sonno senza l'ausilio di medicinali, in particolare per chi soffre di insonnia", ha spiegato Jason Ong, professore di Neurologia della Northwestern University, evidenziando una possibile applicazione pratica della scoperta.
Un campione di soggetti anziani
Tra le persone che maggiormente soffrono di insonnia ci sono gli anziani. E proprio su questa fascia di popolazione - persone tra i 60 e i 100 anni d'età - si è concentrato lo studio, anche se i ricercatori hanno affermato che i risultati sono applicabili a un pubblico ben più ampio. In tutto i partecipanti sono stati 823: per la metà si è trattato di afroamericani (77% di donne e un'età media 79 anni). Un campione che ha risposto a un questionario di dieci domande sugli scopi della propria vita e a uno di 32 quesiti sul sonno. Il risultato è stato che chi attribuiva un maggior significato alla propria vita, grazie a un obiettivo da raggiungere, ha dimostrato di avere il 63% in meno di possibilità di avere apnee durante il sonno e il 52% in meno di soffrire della cosiddetta "sindrome delle gambe senza riposo".
Gli sviluppi dello studio
Il prossimo passo nella ricerca dovrebbe essere quello di "studiare l'utilizzo di terapie basate sulla consapevolezza finalizzate ad avere uno scopo nella vita, e conseguentemente un sonno migliore", ha sottolineato Arlener Turner, primo autore dello studio. Con l'obiettivo di aumentare la qualità del riposo a volte disturbata da problemi nell'addormentarsi o da episodi che si verificano durante la notte, come le apnee. L'incidenza di queste ultime - ridotta appunto di oltre il 60% semplicemente dall'avere un motivo per cui svegliarsi - cresce con l'avanzare dell'età e causa la momentanea interruzione della respirazione durante il sonno, provocando poi sonnolenza nella giornata successiva.