Telefonata tra Salvini e Di Maio: far partire subito il Parlamento
PoliticaIl segretario leghista: "Governo con M5s non è impossibile". Poco prima Maroni aveva escluso un esecutivo Lega-5S. Il leader pentastellato intanto chiama gli esponenti dei principali partiti: "Da tutti disponibilità a proseguire il confronto".
Salvini gela Maroni
"Nulla è impossibile o irrealizzabile: voglio vedere cosa vogliono fare, ci sono delle basi in comune". Matteo Salvini così apre a un'intesa di governo con il Movimento Cinque Stelle a costo di allargare il solco che lo divide dal suo compagno di partito, Roberto Maroni che invece vede come "impossibile" un esecutivo tra centrodestra e M5S con il "rischio" di far saltare l'alleanza con Silvio Berlusconi. E di allontanarsi anche da Forza Italia, che oggi fa quadrato a favore della candidatura di Paolo Romani alla presidenza del Senato, soluzione già bocciata dai pentastellati. Il segretario federale del Carroccio ammette che si deve partire "dalla squadra e dal programma del centrodestra che ha vinto" ma torna a guardare a Luigi Di Maio. "Sul M5s io voglio capire. In passato - osserva - hanno detto tante cose anche sulla Lega. Ci sono, però, tanti punti in comune, c'è una base di partenza. Voglio abolire la legge Fornero e sulla carta M5S è d'accordo". Una tesi diametralmente opposta a quella espressa dall'ex ministro degli Interni, secondo cui un esecutivo Lega-M5S "sarebbe un ritorno dei governi balneari, una roba da Prima Repubblica". Il suo ragionamento va oltre, prospettando conseguenze molto gravi sulla tenuta degli equilibri interni tra Lega e Forza Italia: un accordo con M5S, ammonisce, potrebbe provocare la crisi in Lombardia e Veneto. Dal canto suo, Salvini di larghe intese, ovvero di dialogare con il Pd, non vuol nemmeno sentire parlare e chiude anche all'ipotesi di un governo di scopo: "Dietro queste formule c'è sempre la fregatura. Io so come vanno a finire queste cose: si comincia per fare due o tre cose e poi si va avanti per cinque anni".
L'avvertimento di Giorgia Meloni
Convinta sostenitrice di un governo di centrodestra Giorgia Meloni. Tuttavia, la leader di FdI lancia un avvertimento a Salvini, sbarrando la strada all'intesa sulle presidenze con M5S: "Le Camere vanno sempre a chi ha vinto le elezioni. Il centrodestra ha i numeri per eleggere il presidente del Senato. Montecitorio a Di Maio non è un atto dovuto".
Il botta e risposta tra Salvini e Calenda
In mattinata Salvini ha polemizzato con il ministro uscente Calenda: "Dice che i governi Renzi e Gentiloni sono stati fra 'i migliori della storia d'Italia. Avrà fatto una colazione pesante?". Il leader della Lega ha postato su Twitter uno screenshot in cui Calenda parla dei governi Renzi-Gentiloni come dei migliori nella storia d'Italia. A breve è arrivata la replica sarcastica del ministro dello Sviluppo Economico: "Pesante ma necessaria Matteo, mi sono svegliato dopo un incubo: tu, Bagnai e Borghi che discutevate delle finanze degli italiani. Euro o non Euro, 3% o non 3%, piano A o piano B, come si mettono i dazi?, che felpa mi metto per l'Ecofin? Vado a fare 2a colazione di rassicurazione", ha risposto.