Il voto siciliano ha permesso l’elezione di tutti i rappresentati che si sono presentati nell’Isola, ragione per la quale l’assegnazione avverrà sempre ai pentastellati ma in un altro collegio o circoscrizione. LO SPECIALE ELEZIONI - LIVEBLOG - I RISULTATI
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In Sicilia il Movimento 5 stelle ha ottenuto più seggi rispetto ai candidati che ha presentato. Tutti rappresentati pentastellati dell’Isola, infatti, sono stati eletti, ragione per la quale l’assegnazione avverrà sempre alla lista ma in un altro collegio o circoscrizione. Qualche dubbio, però, sul senatore "in più" che dovrà essere eletto: il voto a Palazzo Madama si assegna infatti su base regionale, motivo per cui dal Movimento trapela prudenza in questo momento (le parole di Di Maio dopo il successo).
Quattro seggi non disponibili
Tra i 28 seggi dell’uninominale e le liste proporzionali, il voto in Sicilia, su 77 scranni a disposizione, ha assegnato al Movimento 53 parlamentari: 36 alla Camera dei deputati e 17 al Senato. Quattro di questi, però, tre deputati e un senatore, 'non sono disponibili' in Sicilia, perché i 5stelle hanno ottenuto più posti in Parlamento dei candidati presentati nell'Isola. Questi seggi non assegnati, in base alla legge elettorale, spettano al Movimento nelle circoscrizioni o collegi dove ci sono candidati del M5s non eletti. Anche se ci sono dei dubbi sul destino del seggio al Senato.
M5s: "Inizio Terza Repubblica"
Il dato è stato ufficializzato dallo stesso M5s, che nell’Isola, nonostante la bassa affluenza registrata, ha più che raddoppiato il numero di voti ottenuti alle Regionali di quattro mesi fa. "Il Movimento 5 Stelle - si legge in una nota - in Sicilia ha scritto una pagina di storia che inaugura di fatto l'inizio della 'Terza Repubblica', quella dei cittadini. Una valanga di voti che ha mandato in tilt persino il sistema elettorale, facendo emergere tutte le criticità di una legge, il Rosatellum, scritta ad arte per fermare il M5s". Il Movimento, spiegano i 5stelle, si attesta ancora come la prima forza politica dell'Isola con una media regionale che sfiora il 50%, con alcuni comuni che hanno raggiunto oltre il 70% dei consensi.
Prudenza sul Senato
Resta prudente in attesa della decisione finale il leader del Movimento in Sicilia, Giancarlo Cancelleri: "Se per la Camera la situazione è chiara - spiega - per il Senato la norma ha un buco. I seggi a Palazzo Madama sono attribuiti su base regionale: chiederemo un chiarimento ufficiale".
Che il problema principale riguardi il Senato, in quanto eletto su base regionale, lo conferma anche Emanuele Rossi, costituzionalista della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa. Per Rossi, se alla Camera la soluzione è più semplice, "nel caso del Senato il Rosatellum presenta un vero e proprio 'buco' che deve essere colmato" perché "se una lista ottiene più seggi dei candidati, alcuni seggi non possono essere assegnati". Per Rossi, la legge andrebbe inoltre corretta per "assicurare la possibilità di proporre un numero di candidati per ciascuna lista pari al numero dei seggi disponibili".