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Usa, scontri a corteo suprematisti bianchi. Auto su folla: un morto

Mondo
Getty Images

Il gruppo di estrema destra ha protestato per la rimozione della statua di Robert Lee, eroe dei separatisti nella Guerra civile americana. Almeno diciannove i feriti. Trump condanna le violenze, ma le sue parole vengono criticate dal mondo politico

Scontri, feriti, arresti e almeno un morto a Charlottesville, in Virginia, durante una manifestazione dei suprematisti bianchi contro la rimozione della statua del generale confederato Robert Lee, uno dei protagonisti della Guerra di Secessione americana.
Un'auto è finita contro la folla, causando la morte di una persona e almeno diciannove feriti. Secondo le prime ricostruzioni la macchina ha colpito il corteo antirazzista che protestava contro i suprematisti. "E' stato intenzionale" riferiscono alcuni testimoni: l'autista è stato arrestato.

Sindaco: andate tutti a casa

"Una vita è andata persa. Chiedo a tutti di andare a casa". Lo afferma Michael Signer, sindaco di Charlottesville, commentando gli incidenti durante la manifestazione di suprematisti bianchi.

Dichiarato lo stato d’emergenza

I suprematisti bianchi hanno invaso la piccola e tranquilla città della Virginia da venerdì sera. La tensione è salita nella mattinata di sabato, con gli scontri iniziati ancora prima che la manifestazione prendesse il via. Nel giro di un'ora la situazione è precipitata, con il governatore Terry McAuliffe costretto a dichiarare lo stato di emergenza e a mettere in allerta la Guardia Nazionale. La polizia in assetto da guerriglia è intervenuta, dichiarando fuorilegge la manifestazione e ordinando a chi era in piazza di disperdersi.

Proteste per rimozione statua

I suprematisti, al grido di 'white lives matter', hanno protestato per la decisione delle autorità locali di rimuovere la statua del generale confederato Robert Lee, eroe dei sudisti ai tempi della Guerra Civile americana, e hanno organizzato una marcia chiamata 'Unite the right'. Molti di loro hanno sventolato bandiere confederate del sud, in tenuta para-militare e armati, anche di fucili semi-automatici.

Organizzatori: difendiamo diritto espressione

Jason Kessler, organizzatore della marcia, ha detto che la volontà dei manifestanti è quella di "difendere il primo emendamento della Costituzione" che protegge la libertà di espressione e di sostenere "i grandi uomini bianchi che sono diffamati e calunniati negli Stati Uniti". Nella serata di ieri i neo-nazisti hanno sfilato, fiaccole in mano, davanti alla Università della Virginia.  

Trump: non c’è posto per questa violenza

Il mondo politico americano si è affrettato a condannare gli incidenti. Lo speaker della Camera, il repubblicano Paul Ryan, ha definito lo "spettacolo di Charlottesville ripugnante". Dalla Casa Bianca la prima a commentare è stata la first lady, Melania Trump, condannando la violenza che "non porta nulla di buono". Il commento di Trump è stato affidato a un tweet. "Non c'è posto per questo tipo di violenza in America" ha detto. "Condanniamo nei termini più duri la violenza" di Charlottesville, ha poi aggiunto il presidente, che ha spiegato di seguire "da vicino gli sviluppi". "L'odio e le divisioni devono finire, e finire ora".

Critiche alle parole di Trump

Le parole di Trump, tuttavia, sono state criticate sia da esponenti democratici che repubblicani per non aver condannato esplicitamente il razzismo e il suprematismo bianco. L’ex candidata Hillary Clinton ha detto che “l'incitamento che ci ha portato qui è reale e va condannato così come vanno condannati i suprematisti bianchi". Anche il senatore repubblicano Cory Gardner ha invitato Trump a schierarsi con più chiarezza: “Caro presidente, il diavolo va chiamato con il suo nome: suprematisti bianchi e terrorismo domestico".

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