Fillon convocato dai giudici: "Non mi ritiro". Ma centristi si sfilano

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"La destra francese è sotto attacco", ha detto il candidato repubblicano che nei prossimi giorni sarà ascoltato, insieme alla moglie, nell'ambito dell'inchiesta sui fondi. Smentito il fermo della donna

“Non mi ritiro, vado avanti perché credo nella giustizia”. Francois Fillon lo annuncia al termine di una mattinata convulsa, in cui si sono rincorse le voci di una sua possibile rinuncia alla candidatura alle presidenziali.

Convocato dai giudici
- Prima la notizia, poi smentita, del fermo della moglie Penelope. Quindi quella, invece confermata, che entrambi saranno ascoltati dai giudici nei prossimi giorni nell'ambito dell'inchiesta che riguarda gli impieghi fittizi di sua moglie Penelope e due dei suoi figli. 
 


"E' un omicidio politico" - Lo stesso Fillon, in conferenza stampa, ha confermato di aver ricevuto una convocazione dei giudici per il 15 marzo, due giorni prima del termine ultimo per le candidature presidenziali. Una decisione, per lui, "interamente calcolata" per "impedirmi di essere candidato". "Con questa scelta di calendario si assassina non solo me ma l'intera elezione presidenziale", "è un omicidio politico". Quanto alla convocazione, "ci andrò", ha affermato. 

I centristi si sfilano - Intanto l'Udi, il partito centrista alleato con i Républicains, "sospende" la sua partecipazione alla campagna di Francois Fillon. L'Udi convocherà un consiglio esecutivo straordinario la settimana prossima per decidere se continuare a sostenere o meno il candidato travolto dallo scandalo.

Il Penelopegate - Il caso-Fillon era iniziato dopo che il settimanale satirico "Le Canard Encahinè" aveva rivelato che sua moglie, Penelope, avrebbe ricoperto per otto anni incarichi fittizi come assistente parlamentare del marito e del suo sostituto. E dalle indagini, è emerso anche che la donna non ha mai posseduto né una casella mail, né un badge che la collegassero a quei lavori. Penelope avrebbe però percepito un totale di 900mila euro nel corso degli anni, come compenso. Sempre secondo il giornale francese "Le Canard Enchainè", Fillon avrebbe provveduto anche a far lavorare come assistenti parlamentari due dei suoi cinque figli, tra il 2005 e il 2007.

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