Bitcoin, la Commissione Ue: "Il rischio è quello di perdere tutto"
EconomiaLo ha comunicato il vicepresidente, Valdis Dombrovskis, precisando che tutte le cripto-monete non sono garantite da alcun tipo di emittente o di Paese. Ora l'imperativo è quello di informare gli investitori
Investire in Bitcoin comporta il rischio di perdere tutto. L'avvertimento è arrivato da parte del vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Bruxelles il 20 dicembre.
I rischi per gli investitori
Nel corso del suo incontro con la stampa, Dombrovskis ha spiegato che la Commissione europea sta monitorando gli sviluppi sulle Bitcoin e le altre cripto-monete, avvertendo sul rischio concreto che investitori e consumatori subiscano la "perdita completa" del loro investimento. Gli sviluppi delle ultime settimane indicano che "ci sono chiari rischi per gli investitori e i consumatori associati a volatilità prezzi, incluso il rischio di perdita completa dell'investimento, falle operative e di sicurezza, manipolazioni di mercato", ha detto il vicepresidente della Commissione responsabile per l'Unione bancaria.
Bisogna informare gli investitori
Dombrovskis ha poi ricordato che il valore dei Bitcoin non è garantito da alcun tipo di emittente o di Paese ed è determinato, ha aggiunto il vicepresidente, "dal semplice incrocio della domanda e dell'offerta. Gli investitori devono sapere che il prezzo di questo tipo di asset può cadere in qualsiasi momento. Vale la pena ricordare che c'è una sola valuta nell'Eurozona, l'euro". Di conseguenza, ha aggiunto Dombrovskis, le criptomonete "come il Bitcoin non sono vere valute, come il loro nome potrebbe invece suggerire". Il vicepresidente ha inoltre reso noto che la Commissione ha scritto alle autorità di vigilanza europee, per chiedere loro di considerare come questione urgente di aggiornare i loro precedenti avvisi e dichiarazioni alla luce dei recenti sviluppi sul mercato. Il politico lettone ha infine precisato come sulle valute elettroniche ci siano già stati almeno due avvertimenti. Il primo è stato quello sulle valute elettroniche, diffuso dall'Eba (Autorità bancaria europea) nel 2013. La seconda è la dichiarazione diffusa lo scorso novembre dall'Esma (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati), per informare gli investitori dei rischi connessi ad alcune offerte iniziali di valuta.