Processo a Maroni, pm chiede condanna a 2 anni e 6 mesi

Cronaca
Roberto Maroni in una foto d'archivio
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Il governatore lombardo uscente è imputato per le presunte pressioni per far ottenere un viaggio a Tokyo e un contratto di lavoro a Maria Grazia Paturzo e Mara Carluccio, sue ex collaboratrici al Viminale. Accusa: “Pressioni affinché la società Expo si accollasse spese”

Due anni e sei mesi di reclusione. È questa la richiesta del pm di Milano Eugenio Fusco nei confronti di Roberto Maroni. Il governatore uscente della Lombardia è imputato, insieme ad altre persone, per le sue presunte pressioni per far ottenere un viaggio a Tokyo a spese di Expo e un contratto di lavoro a Maria Grazia Paturzo e Mara Carluccio, sue ex collaboratrici al Viminale. "Sono tranquillo. Le accuse formulate contro di me sono ridicole, totalmente prive di riscontri in fatto o in diritto e sono già state giudicate infondate dalla corte di Appello di Milano, che ha assolto Christian Malangone per gli stessi fatti", ha commentato Maroni.

La requisitoria

“La presenza di Maria Grazia Paturzo nella delegazione del viaggio a Tokyo era dettata esclusivamente dalla relazione affettiva” con Maroni ed è “in questo contesto che si inserisce la condotta di Maroni affinché la società Expo si accollasse le spese”, ha detto il pm nella requisitoria. Il governatore rinunciò poi al viaggio in Giappone e al suo posto andò l'allora vicepresidente della Lombardia, Mario Mantovani. Paturzo a quel punto, ha sottolineato il pm, “scomparve” e non partecipò alla missione. Quella di Maroni, ha aggiunto, è stata “una pressione, una induzione indebita” e non una “sollecitazione”: sarebbe stato lui a chiedere a Giacomo Ciriello, capo della sua segreteria politica, “di insistere” per ottenere da Christian Malangone, ex dg di Expo e “braccio destro” dell'allora commissario Beppe Sala, “la promessa” di autorizzare le spese del viaggio a Tokyo per Maria Grazia Paturzo. Malangone, coimputato nella vicenda ma giudicato in abbreviato, è stato assolto dalla corte d’Appello.

Gli altri imputati

Il pm Fusco ha chiesto anche una condanna a due anni e due mesi per Giacomo Ciriello, capo della segreteria politica del governatore. Per Andrea Gibelli, segretario generale del Pirellone, la richiesta è di un anno di reclusione e 800 euro di multa. Mentre per Mara Carluccio la proposta del pm è di 10 mesi e 800 euro di multa. Per tutti gli imputati, Fusco ha chiesto le attenuanti generiche.

Indagine “in presa diretta”

Il pubblico ministero, prima di concludere la requisitoria, ha spiegato che l'indagine è stata “in presa diretta”, cioè “che tutto quello che è avvenuto si è appreso dalle telefonate a cui poi sono stati trovati riscontri”. Il pm Fusco, inoltre, ha tenuto a sottolineare che Maria Grazia Paturzo e Mara Carluccio “in tutta questa storia non si sono mai mosse e sono rimaste sempre in piazza del Gesù a Roma” - dove ha sede l'ufficio di rappresentazione della Regione Lombardia – “andando in ufficio quando volevano, prima o dopo i loro contratti”. “Questa credo sia una grande anomalia – ha sottolineato il pm – così come l'eccessiva rapidità nelle procedure di assunzione per entrambe”.

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