Gastone Ovi, oggi 87enne, nel 2012 aveva strangolato la coniuge con la quale era sposato da più di 50 anni. Uscito dal carcere, dove stava scontando 14 anni per omicidio, sarà accolto dalla Caritas. Il legale: “Giusto epilogo, era una coppia di anziani abbandonata”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso nei giorni scorsi la grazia a Gastone Ovi, l’uomo di 87 anni che nel febbraio 2012, a Firenze, soffocò con un cuscino la moglie Ester, malata di Alzheimer e con la quale era sposato da più di 50 anni. “Sto bene adesso”, ha detto Ovi ringraziando il capo dello Stato che “mi ha regalato un pizzico di vita in più, anche se son vecchio".
Il trasferimento a una struttura della Caritas
La firma del presidente Mattarella è arrivata dopo tutti i pareri necessari, dalla procura generale al ministero della Giustizia, e così l’87enne ha lasciato il carcere di Sollicciano, dove stava scontando una condanna a 14 anni per omicidio volontario, per essere accolto in una struttura della Caritas.
Il legale: “È stata una tragedia di solitudine e disperazione”
"Credo che sia il giusto epilogo di una tragedia umana - spiega l'avvocato Federico Bagattini, tramite il quale Ovi aveva presentato la domanda di grazia - ma anche una vicenda che deve far riflettere. Era una coppia di anziani lasciata al suo destino. Quella del signor Ovi non è stata una storia di femminicidio ma una tragedia della solitudine e della disperazione".
La richiesta di grazia
Come ricostruisce La Nazione, la domanda avanzata dall’avvocato Bagattini risaliva al 10 marzo del 2016 e ripercorreva lo stato di difficoltà in cui si trovavano i coniugi poco prima della tragedia: Ovi, solo e senza parenti che lo aiutassero, aveva avuto un infarto e la moglie, affetta da Alzheimer, secondo i giudici della Corte d’Appello “non era più in grado di ragionare, di muoversi autonomamente, di mangiare da sola, rifiutava di farsi toccare e quindi di lavare, con le conseguenze immaginabili sul piano dell’igiene e della cura di sé". "Una vita così non è più vita", aveva detto Ovi, all’epoca 81enne, al giudice.