Allarme del Wwf: "Troppi lupi abbattuti in Italia, è un massacro"

Ambiente
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L'organizzazione mantiene alta l'attenzione sulle uccisioni indiscriminate dei predatori per sollecitare l'azione della Conferenza Stato-Regioni chiamata a discutere del Piano di Conservazione e Gestione dell'animale. Allevatori e agricoltori, però, sollevano timori e perplessità

Il Wwf mantiene alta l'attenzione sulle uccisioni indiscriminate dei lupi, anche per sollecitare l'azione della Conferenza Stato-Regioni chiamata a discutere del Piano di Conservazione e Gestione dell'animale in Italia. Lo scorso 2 febbraio doveva essere discusso il Piano di conservazione al cui interno dovrebbe essere prevista una percentuale di abbattimenti legali di lupi per ogni regione. Una nuova riunione è stata convocata giovedì 30 marzo, ma non è stato deciso alcun provvedimento sull'abbattiento legale. Questo tema, inoltre, è molto contestato dall'Ente nazionale protezione animali, visto che il lupo è un animale tutelato fin dagli anni Settanta in Italia.

La posizione del WWF - La denuncia del Wwf è netta: "Nei boschi italiani continua il massacro di lupi da parte dei bracconieri". Secondo l'organizzazione sarebbe necessario mettere in campo azioni concrete per tutelare gli allevatori e contrastare il bracconaggio. Ma, sostiene il Wwf, "Regioni come la Toscana chiedono l'abbattimento di 500 dei 600 lupi stimati nel suo territorio". 

 

Misure da mettere in campo - Secondo il Wwf, nel gestire i rapporti tra le attività zootecniche e le specie predatrici non si dovrebbe consentire l'abbattimento legale dei lupi. Bisognerebbe invece dare priorità alla lotta al bracconaggio, prevenire e offrire equi risarcimenti per i danni subiti dagli allevatori. Ma soprattutto investire nella ricerca scientifica per determinare lo stato di conservazione della specie nel nostro Paese e la reale incidenza dei danni alla zootecnia. Al Wwf si è unita Coldiretti, che ha posto in evienza "i timori che i lupi si avvicinino alle persone"


La convivenza uomo-lupo - La gestione del conflitto tra attività umane e predatori è fondamentale per la sopravvivenza di specie come il lupo nelle montagne italiane. Misure concrete per realizzare una convivenza sostenibile sono il risarcimento del danno in caso di aggressioni ad animali domestici e sovvenzioni per incentivare buone pratiche (come le opere per prevenire gli eventuali danni). 

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