Smog, gennaio nero per le città del nord

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Ben 9 le città italiane che in questo scorcio di inizio anno hanno registrato oltre 15 giorni di sforamento del limite fissato per le polveri sottili. I dati diffusi da Legambiente in occasione del lancio della campagna "Mal'aria di città 2017”

Le città italiane sono sempre più intrappolate nella morsa dello smog, una tendenza che si conferma anche in questo primo scorcio del 2017. Nei primi 25 giorni di gennaio sono infatti ben 9 le città che hanno registrato oltre 15 giorni di superamento del limite giornaliero previsto per il PM10: Cremona con 20 giornate (il 60% di quelle consentite per tutto il 2017), Torino con 19 e Frosinone con 18 sono le tre situazioni peggiori, seguite da Treviso, Padova, Vicenza e Reggio Emilia con 15 giorni di sforamento. I dati sono stati diffusi da Legambiente durante la presentazione del suo dossier "Mal'aria di città 2017", un guanto di sfida lanciata alle amministrazioni pubbliche con l’obiettivo di disegnare le città di domani utilizzando le migliori esperienze che già oggi sono una realtà.

 

Nel 2016 sono state 33 le città fuorilegge – I dati diffusi da Legambiente sono purtroppo la conferma di un trend già in atto nel 2016: lo scorso anno ben 33 città italiane sono risultate fuorilegge con il livello di Pm10 alle stelle, prima fra tutte Torino (con 89 superamenti), seguita da Frosinone (85), Milano e Venezia (entrambi 73). Numeri preoccupanti in termini di impatti sulla salute: ogni anno, stando alle ultime stime, l'inquinamento atmosferico provoca in Europa oltre 467 mila morti, con costi sanitari associati quantificabili tra i 400 e i 900 miliardi di euro all'anno.

 

La città sostenibile secondo Legambiente - La città immaginata da Legambiente, illustrata nel consueto dossier annuale "Mal'aria" che l'associazione ha presentato durante un flash mob organizzato a Bologna, dove erano riuniti gli assessori all’Ambiente delle regioni padane con il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, si basa su 10 proposte anti-smog.

Si parte dal ridisegnare strade, piazze e spazi pubblici delle città, creando zone con limite di velocità a 30 km/h e ampie aree pedonali; aumentare il verde urbano sia nelle vie del centro che nelle periferie, con la piantumazione di nuovi alberi anche sugli edifici e sui tetti perché svolgono un'altra funzione importante: riparano dal calore e dal freddo con un risparmio stimato del 10% dell'energia necessaria per regolare la temperatura di un edificio; una mobilità verso 'emissioni zero', ampliando la rete ciclabile e incentivando car e bike sharing; priorità alla mobilità pubblica, potenziando i trasporti e creando corsie preferenziali; fuori i diesel e i veicoli più inquinanti dalle città, con standard sempre più elevati da dover rispettare per poter accedere alle aree urbane.

E ancora: politiche tariffarie (road pricing e ticket pricing) per l'ingresso con veicoli a motore nelle aree urbane; riqualificazione degli edifici pubblici e privati, per ridurre i consumi energetici e le emissioni inquinanti; riscaldare senza inquinare, vietando i combustibili fossili (fatto salvo il metano) e incentivando le più moderne tecnologie che migliorano l'efficienza riducendo le emissioni, come le pompe di calore; rafforzare controlli su emissioni di auto, caldaie ed edifici, prevedendo un sistema sanzionatorio efficace; intervenire su industrie e aree portuali.

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