Giornate FAI di Primavera, cosa vedere in Veneto: 10 luoghi aperti ai visitatori

Veneto
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Si tratta del più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Si tratta di un evento annuale organizzato dal Fondo Ambiente Italiano

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Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova l’appuntamento con le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Si tratta di un evento annuale organizzato dal Fondo Ambiente Italiano (FAI) nel quale centinaia di luoghi d’interesse storico, artistico e culturale in Italia vengono aperti al pubblico gratuitamente per un weekend, proprio alla fine di marzo. (EVENTI A MILANO - ROMA - LOMBARDIA)

Gli eventi

I Murazzi, Longarone (Belluno)

I Murazzi di Longarone si presentano come dei colossali gradoni in pietra posti a ridosso del centro del paese. Ottennero il vincolo monumentale già prima della catastrofe del Vajont e tutt'oggi costituiscono una delle poche testimonianze materiali superstiti dell'operosità della cittadina di Longarone nei secoli passati.

Come si fa musica: ritorno allo stabilimento Ruffatti, Padova

Nello stabilimento si lavora con antiche tecniche artigianali. Nel 1940, i fratelli Ruffatti diedero vita ad un opificio del suono dove legno e metallo sono lavorati con sapienza artigiana e in cui voci, ritmi e suoni si trasformano. 

Villa dei Vescovi, Luvigliano di Torreglia (Padova)

Nel verde di una campagna veneta rimasta intatta spicca, su un poggio dei Colli Euganei, Villa dei Vescovi, un monumento importante nel panorama delle ville venete, che introduce in queste terre il gusto per la classicità e gli echi rinascimentali romani, anticipando così l'estetica del Palladio.

Villa Cappello Rama, Ponecchio Polesine (Rovigo)

Villa Cappello Rama si trova a pochi passi dal centro abitato di Pontecchio Polesine, comune di poco più di duemila abitanti alle porte di Rovigo. Il complesso è composto da villa padronale, cappella gentilizia e barchessa racchiuse in circa un ettaro di terreno di forma rettangolare.

Chiesa di San Domenico, Chioggia (Venezia)

Nel 1287 iniziò la costruzione del complesso domenicano di Chioggia, stabilita dal Capitolo generale di Bordeaux, in un'isola situata a ridosso del ponte che collegava Sottomarina a Chioggia e che fu distrutto dopo la guerra contro Genova (1379-81).

Palazzo Giacomelli, Treviso

Il palazzo, oggi chiamato Giacomelli, si trova al termine della Riviera sul Sile, dopo il Ponte Dante e accanto allo sbocco dell'antica contrada della Tolpada, così nominata dalla già prospiciente palificata difensiva medioevale attraverso il Sile, realizzata in tronchi di "talpon" (pioppo).

Storia di un museo, Portogruaro (Venezia)

Il piccolo viaggio nei luoghi del sapere e della memoria tra Portogruaro e Concordia Sagittaria non può tralasciare il Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro. Si tratta di una tappa molto particolare, che vuole cercare di spiegare ai visitatori come nasce il luogo museo e che caratteristiche ha uno spazio quando viene costruito appositamente per lo scopo di essere un museo.

Palazzo Sandi, Venezia

Il Palazzo fu costruito intorno al 1720, e commissionato dalla famiglia Sandi all'architetto ticinese Domenico Rossi. La zona era già di indubbio prestigio, data la vicinanza con il teatro dell'Angelo e il ricco Palazzo Corner Spinelli, sul Canal Grande

Scuola del Santo e Pontificia Biblioteca Antoniana (Padova)

La Scuola, o Scoletta del Santo e la Pontificia Biblioteca Antoniana sono parte integrante del vasto complesso monumentale di Sant'Antonio, che si sviluppa nella zona meridionale del centro storico di Padova. La Basilica di Sant'Antonio è tra i luoghi sacri più visitati al mondo. La Scuola del Santo si affaccia su Piazza del Santo mentre la Pontificia Biblioteca Antoniana è custodita all'interno del complesso monumentale, con accesso dal chiostro del Generale

I Celti: il tesoro nascosto, Povegliano Veronese (Verona)

Povegliano Veronese è un comune di settemila abitanti situato nella pianura a Sudest di Verona, lungo il corso del fiume Tartaro, un confine naturale tra veronese e il mantovano. La cittadina si estende in un territorio caratterizzato dalla presenza d'acqua: sorgenti, risorgive, torrenti hanno favorito l'insediamento già dall'età del bronzo. Notevoli sono i ritrovamenti della presenza celtica, che pongono Povegliano al centro di importantissimi studi a livello europeo.

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