Soldati di sventura, Fregona racconta la storia di 3 altoatesini
(ANSA) - BOLZANO, 25 NOV - SOLDATI DI SVENTURA di Luca Fregona (Casa editrice Athesia, pp. 272, 12,90 euro) In Indocina, dal 1946 al 1954, hanno combattuto oltre 5.000 italiani inquadrati nella Legione straniera. Tra loro anche tre altoatesini. Luca Fregona, caporedattore del quotidiano Alto Adige, racconta le loro storie, che rischiavano di essere dimenticate, nel suo nuovo libro "Soldati di sventura. Nella Legione straniera dall'Alto Adige alla guerra in Vietnam", pubblicato dalla casa editrice Athesia.
Quando si parla del Vietnam, viene in mente in automatico l'intervento americano degli anni Sessanta nel sud del paese. Ma prima, altrettanto devastante, spietata e orribile, c'è stata la guerra nel nord tra la Francia e il Viet Minh, l'esercito di liberazione del Vietnam guidato dal generale Giap. In Indocina, più di mille italiani sono morti in combattimento o nei campi di prigionia viet.
Una generazione uscita a pezzi dalla seconda guerra mondiale, caduta nel "tritacarne" della Legione, ultimo approdo di chi non conosceva più il significato della parola "futuro". Ex fascisti, ex partigiani, clandestini arrestati in Francia e poi costretti ad arruolarsi, giovani senza la prospettiva di un lavoro. Il libro racconta la storia di tre ventenni altoatesini, partiti "volontari" per motivi diversi, che, senza conoscersi l'uno con l'altro, hanno visto le loro vite affondare nel fango "in-mezzo-al-nulla" di Dien Bien Phu, a diecimila chilometri da casa, in una guerra che non gli apparteneva, circondati dalla giungla ostile.
"Prigionieri" di una valle spoglia, martellata dall'assedio feroce dei viet. Per capire cosa li ha spinti in questo viaggio all'inferno, bisogna però conoscere anche la loro vita "prima".
I drammi e la solitudine che gli hanno fatto credere di non avere più buone carte in mano e nessun altro posto al mondo dove andare. Sono le storie di Beniamino Leoni, che ha disertato e combattuto nel Viet Minh contro i suoi ex compagni. Di Emil Stocker, sopravvissuto per caso al massacro insieme al suo straordinario reportage di oltre mille foto che racconta i suoi quattro anni di Vietnam. E di Rudi Altadonna, ucciso e poi sepolto nella terra rossa di Dien Bien Phu. (ANSA).
Data ultima modifica