Imprenditore italiano 50enne ucciso in Brasile, arrestata moglie

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Secondo quanto riportato dai media brasiliani l'omicidio sarebbe maturato da un litigio per futili motivi: una discussione per il posizionamento di un carretto per la vendita ambulante di alimentari

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Un uomo di 50 anni di Casale Monferrato, Fabio Campagnola, è stato ucciso ieri, a colpi di pistola, a Praia do Frances, nello stato brasiliano dell'Alagoas, dove si era da tempo trasferito e dove possedeva dal 2013 una gelateria, "Il Meneghino", con un socio. Campagnola era anche socio di un bar nel quartiere di Ponta Verde, a Maceiò, la capitale dello stesso stato.

Le indagini

Secondo quanto riportato dai media brasiliani l'omicidio sarebbe maturato da un litigio per futili motivi (una discussione per il posizionamento di un carretto per la vendita ambulante di alimentari), avvenuto con un uomo proprio davanti alla gelateria. A sparare i colpi che hanno ucciso il casalese sarebbe stato un ufficiale di polizia militare in pensione. Sarebbe già stata arrestata sua moglie, ritenuta complice dell'omicidio. Inutili i tentativi dei sanitari accorsi sul posto di rianimare l'uomo, ferito a morte. Campagnola era originario della frazione Popolo di Casale Monferrato. Secondo Rede Globo, la più importante televisione brasiliana, Campagnola è padre di un bambino di 7 anni, frutto di una relazione con una donna di Alagoas, mentre in Italia ha la madre, la sorella e il fratello. La notizia della morte dell'uomo ha destato molta sensazione nella provincia di Alessandria. Campagnola era molto noto anche per i suoi lusinghieri trascorsi da calciatore dilettante. Era stato un prolifico attaccante di diverse squadre nell'Alessandrino e  anche della Lomellina.

La sorella: "Omicidio in seguito a un battibecco in strada"

"Fabio e questo signore, questo assassino, avevano avuto un battibecco per un carrettino che quell'uomo voleva mettere davanti alla sua gelateria. Gli ha spiegato, tranquillamente, che non poteva. A quel punto si è alterato e gli ha sparato due volte: prima alla gamba e, una volta a terra, il colpo finale. I soccorritori hanno provato a rianimarlo, inutilmente". E' la ricostruzione di Cinzia Campagnola, sorella di Fabio. Nonostante la grande distanza, erano uniti, spiega. "Ci sentivamo almeno tre volte la settimana in videochiamata, anche via whatsapp - fa sapere la donna, che abita a Casale Popolo -. L'ultima, con l'altro mio fratello, il 31 dicembre per farci gli auguri di buon 2023". A Castagnola, il Brasile piaceva da sempre. "Ci era andato in vacanza una volta, poi era ritornato. A un certo punto, nonostante il lavoro in un negozio di abbigliamento per le organizzazioni di soccorso, ci ha confidato: 'Io sto bene là, vorrei aprire una gelateria, un bar, qualcosa'". Sul possibile rimpatrio della salma del 52enne, fratello e sorella fanno sapere di essere in partenza per il Sudamerica il più presto possibile. 

"Aggressore un ex poliziotto"

"Vogliamo sia fatta giustizia", prosegue la donna. Tutta la famiglia attende, sperando arrivino il prima possibile, notizie sull'arresto dell'assassino del 52enne. "L'ex poliziotto abita nella pousada, proprio sopra la gelateria, infatti si conoscevano. Le tensioni sul carretto per vendere i churros c'erano già da lunedì: soprattutto la moglie continuava a discutere. Ieri - ricostruiscono i familiari - gli animi si erano un po' surriscaldati. Fabio ha cacciato l'ex poliziotto fuori, ma quest'ultimo voleva uccidere. E lo ha fatto a sangue freddo e a distanza ravvicinata". 

In Brasile, oltre alla famiglia Campagnola, andrà anche la prima moglie Monica, mamma di Dario, 32 anni, primogenito della vittima. Anche lui lavora in gelateria e ieri, intorno alle 18.30, stava scambiando messaggi proprio con la donna, poco prima del delitto. 

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